Napoli – “Ha fatto quello che avrebbe fatto chiunque, nulla da dire, solo grazie per l’impegno e la maglia sudata ogni partita. Quello che fa storcere un po’ il naso è la tempistica: a due giorni da una partita così importante, soprattutto per i tifosi… si poteva attendere la fine del campionato, così che nessuno avrebbe potuto dire nulla. Ora gli sfottò sono dietro l’angolo, ad ogni errore, gol mangiato. Un epilogo triste”. Così Antonio, tifoso del Napoli, sui gruppi social degli ultrà commenta l’addio di Lorenzo Insigne, che ieri sera ha firmato il suo nuovo contratto con il Toronto. Un commento che sintetizza quello di tanti altri sostenitori azzurri. Insigne andrà in Canada a 31 anni, con un contratto di cinque da 11,5 milioni di base di stipendio annuo più 4 milioni di bonus.
Un contratto raccontato oggi da Andrea D’Amico, agente e intermediario, a Radio Marte: “Lavorando per Toronto come loro rappresentante, quando i tempi l’hanno consentito – racconta – ho fatto in un lampo questa transazione con Lorenzo. Ci sono state molte carte con il contratto MLS e Toronto. Il Toronto può prendere Insigne già a gennaio? Sicuramente no, l’operazione è stata pensata per portarlo a luglio. Ora Lorenzo è concentrato al massimo per la stagione con il Napoli. Fin quando sei in contatto con una squadra dai il massimo per quella squadra, poi ti concentri su altro, non ci trovo niente di strano, è lavoro”.
Il capitano azzurro di Frattamaggiore, in provincia di Napoli, lascerà la città dove ora vive, a Posillipo, e costruirà un pezzo di carriera nuova, ma senza giocare da avversario del Napoli. Un desidero che nel tempo potrebbe legarlo ancor di più ai tifosi che hanno sempre malvisto chi, da napoletano, ha lasciato la maglia azzurra per tornare da avversario. Due su tutti, Fabio Cannavaro, che lasciò presto la città per fare poi carriera in Inter, Juventus e Real Madrid, e prima ancora per Ciro Ferrara che dopo 10 anni in azzurro andò a giocare altri 10 alla Juventus.
Insigne non voleva lasciare con quest’ultima spaccatura con i tifosi che in questi anni lo hanno apprezzato, ma anche criticato fortemente qualche suo errore. Lui ha invece un legame vero e personale con la maglia azzurra e proprio per questo non se la sentiva di affrontarla, oltre al fatto di aver avuto l’offerta così forte dal Canada. Ma si era ormai deteriorato il rapporto con la società, con la quale Insigne era entrato in collisione già nel novembre 2019 quando – dopo il pari con il Salisburgo in Champions League – insieme a Mertens, Callejon e Allan aveva guidato il ‘no’ a Edoardo De Laurentiis che voleva far tornare la squadra in ritiro. Da allora Insigne è rimasto in campo, con la fascia di capitano e legando con gli allenatori, ma lontano dal presidente De Laurentiis che lo ha inserito nella lista dei giocatori ai quali tagliare l’ingaggio per tenere economicamente a galla il Napoli. L’offerta di 3,5 milioni per il rinnovo dell’ingaggio è stata ritenuta insoddisfacente e il capitano ha deciso di chiudere la sua avventura in azzurro e partire per l’altra parte del mondo. Ma da qui a giugno il sogno resta quello di vincere con la maglia del Napoli.