Tempo di lettura: 3 minuti

Irregolarità in una struttura su tre, presenza di umidità, muffe, ma anche di insetti ed escrementi di roditori: è quanto è emerso dai controlli effettuati a livello nazionale dal Comando Carabinieri per la Tutela della Salute, d’intesa con il ministero della Salute, nelle mense all’interno delle strutture ospedaliere e sanitarie. Le verifiche hanno interessato 992 punti di preparazione pasti in altrettante strutture, sia pubbliche che private, 340 hanno presentato irregolarità, pari al 34%, con 431 infrazioni penali e amministrative, e sanzioni per 230mila euro complessivi. E’ stata anche disposta la sospensione dell’attività o il sequestro di 7 punti cucina, all’interno delle mense ospedaliere e delle strutture sanitarie, per la presenza di umidità, muffe, insetti ed escrementi di roditori. In particolare a Milano il Nas ha chiuso le mense di un istituto geriatrico e di un ospedale poiché invase da insetti e blatte nei locali di preparazione cibo, nel lavaggio delle stoviglie, nel magazzino e nelle celle frigorifere. Analoga motivazione ha determinato la chiusura della mensa di una casa di cura accreditata di Napoli. Anche il Nas di Ragusa ha sospeso l’attività dei locali della cucina di un ospedale dove è stata accertata la presenza di roditori e di loro deiezioni. Apprezzamento per l’operato del Nas è stato espresso dal ministro della Salute Orazio Schillaci, che ha parlato di “irregolarità intollerabili”, aggiungendo che “è doveroso pretendere che i responsabili delle strutture e delle mense ospedaliere adottino comportamenti rigorosi per la massima garanzia della sicurezza alimentare a tutela della salute dei pazienti”. Sono stati eseguiti numerosi tamponi di superficie e campioni per la ricerca di agenti patogeni e contaminanti sulle aree di maggiore rischio, come superfici di lavoro, vassoi e acqua usata per la preparazione dei pasti e individuate 5 positività per la presenza di cariche batteriche superiori ai limiti ammessi. Tra queste, 4 sono relative alla presenza di batteri coliformi nell’acqua utilizzata per la preparazione di pasti, individuate dal Nas di Palermo presso un’azienda di catering di Agrigento, per la quale è stata disposta la sospensione dell’attività e la sanificazione delle cisterne utilizzate per lo stoccaggio dell’acqua. Sono stati sequestrati oltre 400 chilogrammi di alimenti riscontrati in assenza di tracciabilità, scaduti di validità e custoditi in ambienti inadeguati nonché destinati all’impiego nelle pietanze sebbene di qualità inferiore a quanto previsto. Nove gestori dei servizi-mensa sono stati inoltre deferiti all’autorità giudiziaria, poiché ritenuti responsabili dei reati di frode e inadempienze in pubbliche forniture, detenzione di alimenti in cattivo stato di conservazione e inosservanze alla normativa sulla sicurezza sui luoghi di lavoro. La maggioranza delle infrazioni ha riguardato aspetti sanzionatori amministrativi come le carenze strutturali e impiantistiche dei locali impiegati alla preparazione dei pasti, la mancata attuazione dell’autocontrollo e della tracciabilità, elementi fondamentali per prevenire possibili episodi di intossicazione, ancor più significativi nelle fasce sensibili dei malati degenti.