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Sulla pergamena c’è scritto “Per il lavoro svolto per formare professionalmente i ragazzi con sindrome di Down e lievi deficit intellettivi”. Con questa motivazione il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha insignito del titolo di Ufficiale dell’Ordine al Merito della Repubblica Italiana una infermiera napoletana dell’ospedale pediatrico Santobono di Napoli. “È un’emozione che ancora faccio fatica a metabolizzare, quasi irreale. Quando ho ricevuto la telefonata che mi annunciava l’onorificenza, ho pensato fosse uno scherzo. Abbiamo sempre lavorato in silenzio, con le mani e con il cuore, senza cercare riflettori, ma costruendo opportunità concrete per il futuro. Sapere che il presidente della Repubblica abbia riconosciuto questo impegno è stato un colpo al cuore, un’emozione travolgente. Essere annoverati tra l’Italia migliore, quella che crede nella solidarietà, nell’inclusione e nel valore della diversità come ricchezza, è un onore immenso”. Cosi Maria Trapanese, 63 anni, infermiera pediatrica iscritta all’Opi Napoli , da molti anni impegnata anche nel sociale. “L’alto riconoscimento attribuito dal Presidente della Repubblica Sergio Mattarella alla collega Maria Trapanese rende onore alla nostra professione fatta di professionisti maturi e preparati sul piano scientifico e assistenziale, ma anche fortemente dotati di valori umani e sociali scolpiti nel nostro codice deontologico: Solidarietà, inclusione e valore della diversità come ricchezza”, così la professoressa Teresa Rea, presidente dell’Ordine delle professioni infermieristiche di Napoli a nome dell’intero consiglio direttivo. Con l’associazione “La Bottega dei semplici pensieri”, Maria Trapanese punta a individuare le capacità personali dei ragazzi allo scopo di formarli professionalmente e avvicinarli al mondo del lavoro. “La Bottega dei semplici pensieri” è nata nel 2012 dall’iniziativa di un gruppo di mamme che sognavano un futuro migliore per i propri figli. Partite da un piccolo appartamento, hanno trasformato un bene confiscato alla camorra, Casa Mehari, a Quarto, in un luogo di crescita e opportunità. Oggi l’associazione lavora con porte sempre aperte, offrendo attività ai ragazzi e creando occasioni per costruire relazioni autentiche. Attraverso laboratori creativi, percorsi di autonomia e formazione nella ristorazione, l’associazione ha permesso a tanti giovani di scoprire il proprio potenziale e costruire un futuro concreto. Tra i progetti più innovativi c’è il primo street bar d’Italia interamente gestito da ragazzi con disabilità e, attualmente in fase di sviluppo, un bar all’interno di una scuola pubblica, dove lavoreranno fianco a fianco con gli studenti delle superiori. “Questo riconoscimento dimostra che quando si sogna insieme e si lavora con determinazione, i risultati arrivano. Ma per noi non è un traguardo: è solo una tappa di un percorso che vogliamo continuare a costruire, con ancora più forza, accanto a chi crede che un mondo più inclusivo sia possibile. Ci auguriamo che questo possa aprire nuove strade, creare legami significativi e dare ancora più voce ai nostri ragazzi, perché l’inclusione non sia un’eccezione, ma la normalità. E ci tengo a dire che questa onorificenza, di cui mi faccio portavoce, non è solo mia, ma appartiene a tutte quelle persone che, in questi anni, hanno camminato accanto a noi, condividendo sacrifici, sogni e speranze. A chi ci ha creduto quando sembrava impossibile, a chi ha aperto porte e costruito ponti, a chi continua a mettersi in gioco ogni giorno affinché l’inclusione non resti solo una parola, ma diventi realtà“, conclude Trapanese.