Tempo di lettura: 2 minuti

Aniello Donnarumma, per gli amici ‘Nello’, il giovane sindaco di Palma Campania finito agli arresti domiciliari nell’ambito di una inchiesta su presunte irregolarità negli appalti comunali, è una figura in ascesa della politica regionale.

Nato ad Avellino 38 anni fa, è al suo secondo mandato: eletto sindaco nel 2018 alla guida di una lista civica di centrodestra, è stato confermato la primavera scorsa con il 64,2 per cento dei consensi. Ha aderito a Fratelli d’Italia e ricopre la carica di vicecommissario provinciale del partito di Napoli: è considerato tra i possibili candidati al ruolo di coordinatore provinciale, quando si celebrerà il prossimo congresso locale del partito. A un anno dalla sua prima elezione, nel 2019, Donnarumma varò un piano di incentivi all’apertura di nuovi negozi nel centro storico: tra i requisiti per l’accesso insegne in italiano, conoscenza della lingua nazionale, per gli alimentari vendita di prodotti la cui provenienza fosse riconducibile al territorio regionale. A quell’epoca a Palma Campania, piccolo centro di 15mila abitanti, risiedevano almeno 3500 immigrati, in maggioranza provenienti dal Bangladesh e spesso impegnati proprio in attività commerciali.

“Vogliamo riqualificare il centro storico – spiegò allora il primo cittadino – valorizzarlo con esercizi di qualità che puntino sulle eccellenze del territorio. Nessuna discriminazione verso gli immigrati, chi rispetta le regole non avrà alcun problema. Non vedo cosa ci sia di male a chiedere che chi gestisce un negozio parli italiano e esponga insegne in italiano”.