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Snam Rete Gas realizzerà a Ponticelli un gasdotto, nell’ambito del progetto dell’impianto di compostaggio, per il recupero di biometano da rifiuti. In questi giorni il Comune di Napoli ha formalizzato la rinuncia al diritto di superficie, senza corrispettivo, in favore del colosso energetico. L’atto è contenuto in una determina, datata 3 giugno. Lo scopo è consentire l’immissione nella rete Snam del biogas prodotto dall’impianto, ancora da realizzare nell’area di via De Roberto.

Per il compostaggio a Ponticelli, l’appalto dei lavori è stato assegnato a dicembre scorso. Nel 2026 è prevista la realizzazione del primo impianto pubblico di trattamento dei rifiuti organici di Napoli. In tale prospettiva, sarà costruito il gasdotto di allacciamento alla rete. Per eseguire l’opera, Snam otterrà il diritto di superficie. Si istituirà inoltre la relativa servitù di passaggio. A sottoscrivere l’atto con la società saranno Comune e Regione. Il diritto di superficie, infatti, è stato concesso a Palazzo San Giacomo, a titolo gratuito, dall’ente di Santa Lucia, proprietaria dei terreni. L’intesa permetterà a Snam il passaggio di una tubazione trasportante idrocarburi, posata ad una profondità di circa 1,50 metri. Saranno installati anche cavi accessori per reti tecnologiche, apparecchi di sfiato e cartelli segnalatori, nonché eventuali opere sussidiarie ai fini della sicurezza.

Le tubazioni, i manufatti accessori, le apparecchiature e le opere sussidiarie sono dichiarate “inamovibili”. Questi beni “sono e rimarranno” di proprietà della Snam. All’azienda controllata da Cassa depositi e prestiti, peraltro, viene concessa “anche facoltà di rimuoverle”. La società verserà 100 euro alla Regione, quale corrispettivo concordato della servitù. Altri 500 euro, una tantum, glieli conferirà per il diritto di superficie. Nell’illustrare il progetto di Ponticelli, sul sito istituzionale il Comune parla di produzione e vendita/utilizzo di biometano (40.000 tonnellate/anno). “Il processo utilizzato – spiegava un anno fa l’assessore Vincenzo Santagadaè completamente biologico e consente di recuperare sia biometano che il compost, sostanza organica da immettere nella filiera agronomica”. Secondo l’esponente della giunta, il risparmio ottenuto dal recupero “consentirà di ridurre fortemente le spese attualmente sostenute”. E questo “può consentire di ridurre in futuro la tariffa Tari”. L’impianto di Napoli Est sarà grande 72.000 metri quadrati, e dovrà smaltire 35.000 tonnellate di umido l’anno. Il progetto è finanziato nell’ambito del Patto per la Regione Campania, con risorse FSC 2014 – 2020.

Il progetto di gasdotto a Ponticelli