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Tra i giovani napoletani il volontariato è quasi sconosciuto, a differenza dei coetanei di comuni vicini, come Afragola e Casal di Principe. Differenze e similitudini rientrano tra i dati raccolti nel progetto Statt’Accort, i cui risultati verranno presentati il 22 ottobre a Napoli, presso l’Istituto Comprensivo Bovio-Colletta in Via Carbonara. Tra gli elementi emersi, il capitolo delle aspirazioni professionali di ragazzi e ragazze. Esse riflettono ancora una netta separazione di genere: le femmine puntano a professioni come insegnante o estetista, mentre i maschi preferiscono ruoli come calciatore, militare o imprenditore.
Il progetto innovativo riguarda “Azioni di rete per la promozione della salute nei contesti della vita quotidiana: scuola, servizi sociali e quartieri, rivolte a preadolescenti e adolescenti nei territori di Napoli, Afragola, Casal di Principe e Caserta“. Il programma è dedicato alla promozione della salute fisica, mentale e sociale tra preadolescenti e adolescenti di età compresa tra 11 e 19 anni. Realizzato da Fondazione Rut, Centro Studi Opera Don Calabria e Associazione di Promozione e Sviluppo del Benessere PsicoFisico – Esperia, è stato co-finanziato dalla Fondazione Banco di Napoli e patrocinato dal Comune di Napoli.

Obiettivo principale è stato quello di sensibilizzare i minori/giovani sulle buone pratiche per migliorare la propria salute e ridurre i fattori di rischio: il fumo, l’abuso di alcol e droghe, l’inattività fisica e la cattiva alimentazione. Scopi da perseguire promuovendo esperienze, le quali hanno consentito di apprendere il concreto prendersi cura di sé stessi, degli altri e dell’ambiente. Sono stati coinvolti 3.400 giovani, attraverso attività di sensibilizzazione nei luoghi di aggregazione e divertimento. In concreto sono state istituite 3 unità di strada, formate da educatori e assistenti sociali, attive a Napoli (Centro Direzionale e Piazza Carlo III), Afragola e Casal di Principe. Ai partecipanti sono stati somministrati 394 questionari. Effettuate inoltre 30 video interviste in profondità, per comprendere esigenze e aspirazioni dei protagonisti. A completare il lavoro anche 360 ore di laboratori nei Centri Polifunzionali per Minori, e 120 ore di attività laboratoriali nelle scuole secondarie di Napoli (IC Gabello-Colletta) e Alife – Caserta (IC Statale Alife).

Le attività hanno offerto ai giovani la possibilità di esprimersi liberamente, sia oralmente che attraverso la scrittura anonima. Ciò per facilitare una riflessione più profonda sulle proprie emozioni. Ne è emerso uno spaccato significativo, sotto vari aspetti. Ad esempio, il 90% degli intervistati a Napoli proviene da famiglie originarie della città. Il 10% è invece di seconda generazione, con origini in paesi come Cina, Costa d’Avorio, Nigeria, Bangladesh e Romania. Oppure certe nette divaricazioni. Tra i giovani di Casal di Principe e Afragola, una percentuale significativa frequenta le parrocchie e partecipa ad attività di volontariato. In questi casi si evidenzia un forte impegno sociale (11% volontariato, 5,5% Scout, 6,3% Gruppo giovani in Chiesa). Percentuale nettamente inferiore tra i giovani ascoltati a Napoli (solo il 1,2%). Rispetto ai servizi culturali e sportivi offerti dal territorio, il giudizio delle ragazze/i di Casal di Principe e Afragola è, in generale, piuttosto critico. Viceversa, generalmente positivo l’apprezzamento da parte dei giovani intervistati a Napoli (37,7% apprezza i servizi culturali e il 43,4% quelli dedicati allo sport).

Affrontati anche argomenti delicati, come le dipendenze. L’interesse verso le droghe leggere si manifesta prevalentemente tra i ragazzi, soprattutto verso la maggiore età. Il consumo di alcolici è di solito confinato ai fine settimana. Viene vissuto come parte delle attività di socializzazione, per entrambi i sessi. Oltre a questo, il 75,6% del campione dichiara di proteggersi da malattie a trasmissione sessuale. Il 14,7% vorrebbe cambiare il proprio aspetto fisico. La maggior parte ha poi un buon rapporto con amici e familiari, anche se alcuni mostrano insicurezze legate all’aspetto fisico: in particolare le ragazze. Il bisogno di parlare delle proprie emozioni e del proprio corpo in un ambiente sicuro è emerso come un tema centrale durante i laboratori. Alla presentazione dei dati interverranno Luca Trapanese (Assessore alle Politiche Sociali del Comune di Napoli); Raffaella Guarracino (pedagogista), Antonia Marino (dirigente scolastico IC Bovio-Colletta), per la Fondazione Rut: Giuseppe Marino (Coordinatore Area Coesione Sociale), Federica D’Esposito (Coordinatrice del Progetto), Annamaria De Paola (Area Coesione Sociale).