Un folto gruppo di persone si è radunata nella chiesa in via dei Tribunali, a Napoli, davanti alla bara bianca di Arcangelo Correra, il 18enne ucciso da un colpo di pistola alla testa nella notte tra l’ 8 e il 9 novembre nella vicina piazzetta di Sedil Capuano.
Molti indossano una maglietta bianca con davanti l’immagine di Arcangelo e sul retro la scritta ‘Vivi sempre in noi. Ti ricorderemo con quel sorriso stampato in faccia. Arca”.
Sulla bara bianca una maglietta del calcio Napoli e una foto di Arcangelo. Intorno molti fiori bianchi. Alle 15.00 verranno celebrati i funerali nella Chiesa di Santa Caterina a Formiello.
La bara bianca di Arcangelo Correra, il diciottenne ucciso nel centro storico di Napoli dal colpo di pistola sparato per errore da un suo amico, è stata portata a spalla da parenti e amici fino al luogo in cui, all’alba dello scorso 9 novembre, venne ferito a morte.
Molta commozione tra i presenti. Tra la folla urla di dolore e un lungo applauso. I negozi hanno le saracinesche chiuse o abbassate.
A celebrare l’arcivescovo di Napoli don Mimmo Battaglia (concelebrante. il parroco Carmine Amore) che ha voluto i ragazzi, gli amici di Arcangelo davanti all’ altare, proprio vicino alla bara ”per poterli guardare negli occhi”.
“Se davvero sono vere le nostre lacrime, non possiamo fingere perche’ altrimenti Arcangelo non merita la nostra attenzione. Non possiamo essere ipocriti, altrimenti stiamo facendo di nuovo morire Arcangelo. Se non siamo qui per gridare con tutto il cuore e con tutte le nostre forze basta a questa violenza, non faremo nulla per Arcangelo. Non faremo nulla!” ha detto Battaglia in un passaggio del discorso accolto da applausi.
“E’ Arcangelo che lo sta chiedendo. Basta con la morte dei ragazzi! Basta con ogni logica di violenza! Non possiamo fingere, ragazzi. E allora capite, tutto questo dipende anche da voi e da tutti noi” “Ve lo chiedo con tutto il cuore: non abbiate paura di avere paura e abbiate il coraggio di avere coraggio perché le cose possono cambiare. Ma dovete anche voi avere il coraggio di mettervi in gioco nel nome della verità, nel nome, se siete credenti, del Vangelo, nel nome della vostra coscienza. Non mi stancherò mai di ripeterlo: Non date mai a nessuno in appalto la vostra coscienza ma difendete sempre la vostra libertà e dignità. Questo è il modo vero e autentico che abbiamo per onorare Arcangelo”. All’ esterno della chiesa su un maxi schermo sono stati proiettate immagini con messaggi e pensieri di amici e parenti.