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Huawei Gate, la Corte di Appello di Napoli (VIII sezione penale) ha rinviato al prossimo 15 aprile l’udienza sulla richiesta di consegna all’autorità giudiziaria belga di Lucia Simeone, collaboratrice dell’europarlamentare forzista Fulvio Martusciello. Acccogliendo l’istanza dei difensori Antimo Giaccio e Claudio Pollio, il collegio ha disposto l’inoltro alla magistratura belga di una richiesta di informazioni, tramite l’apposito ufficio de ministero della giustizia italiano.

L’integrazione istruttoria riguarderà le condizioni del carcere dove l’indagata potrebbe essere destinata, se consegnata ai giudici belgi. Il quesito verte sulla compatibilità della detenzione con il rispetto dei diritti fondamentali della persona, e anche dello stato di salute della donna. La risposta dovrà pervenire entro la data della prossima udienza.

I legali di Simeone hanno depositato oggi una certificazione medica neurologica, redatta da un consulente di parte. Il documento parla dei frequenti attacchi di panico della 48enne, in custodia  ai domiciliari nella sua abitazione di Ercolano. Simeone inoltre, secondo i suoi avvocati, non dorme e non si nutre.

Depositato contestualmente anche uno studio sulle condizioni delle carceri in Belgio, accusate di “trattamenti degradanti e inumani”. I difensori sottolineano anche che le cure farmacologiche, a cui l’indagata è sottoposta, prevedono una ricalibrazione periodica della posologia delle medicine. C’è pertanto la richiesta di accertare che l’ eventuale struttura carceraria sia attrezzata per questo tipo di trattamento. Su questa istanza il sostituto procuratore generale di Napoli Valeria Gonzalez Y Reyero, ha espresso parere favorevole. Alla segreteria di Martusciello (non indagato) gli inquirenti contestano i reati di associazione per delinquere, corruzione e riciclaggio. Si ipotizza, infatti, abbia ricevuto di mille euro per corrompere altri euro parlamentari, al momento non identificati.