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Abbiamo ottenuto risultati importanti. Ci sono milioni di file audio e video, milioni di documenti e quindi l’indagine sarà lunga”. Lo ha detto il procuratore di Napoli, Nicola Gratteri, a margine di un incontro con gli studenti a Casola, parlando dell’inchiesta che ha portato all’arresto di un hacker accusato di aver violato i server del ministero della Giustizia.
I miei colleghi hanno lavorato benissimo. E’ un settore di eccellenza della Procura di Napoli che fa scuola in Italia. Abbiamo utilizzato – ha aggiunto Gratteri – tecniche di indagine avanzate. Abbiamo anche ‘imparato’, seguendo l’hacker, cose nuove”. Per Gratteri “siamo stati bravi a riuscire a seguire il suo percorso e a tirare la rete nel momento in cui ci serviva nel senso che potevamo anche arrestarlo un mese fa, però era importante arrestarlo in determinati contesti mentre operava”.