“Campa con la pensione di tuo figlio”: sono le parole, con anche insulti irripetibili, che si é sentito dire un uomo di Cardito, padre di un bambino affetto da microcefalia e convulsioni, in cerca di un impiego dopo avere perso il lavoro alcuni mesi fa. L’uomo ha pubblicato sui social un annuncio nel quale chiedeva un lavoro in considerazione del fatto di essere padre di un bambino con gravi disabilità e, dunque, di averne particolarmente bisogno: a contattarlo sul suo numero di telefono è stata però una donna che, anzichè offrirgli un’occupazione, lo ha offeso pesantemente per essersi permesso di cercare lavoro malgrado percepisse la pensione del figlio disabile.
“Durante la telefonata – spiega l’uomo, che per ora ha denunciato l’accaduto all’associazione ‘La battaglia di Andrea’ – una donna adulta mi ha detto, con toni offensivi, che io già prendo la pensione di mio figlio, definito ‘scemo e handicappato’, e ciononostante mi permetto pure di mettere annunci di lavoro: ho provato dolore e sdegno”. “A un certo punto – ha aggiunto – mi ha detto che lei ha cinque figli e sono tutti sani e non sono handicappati come mio figlio. Quando le ho fatto sapere che l’avrei denunciata, poiché potevo risalire a lei dal numero fisso, con aria spavalda mi ha replicato che potevo fare quello che volevo”.
L’uomo si è rivolto all’associazione “La Battaglia di Andrea” che da anni si batte per i diritti dei diversamente abili, che l’ha invitato a presentare una denuncia alle forze dell’ordine. “Se ciò che ci ha raccontato rispecchia la realtà – ha commentato Asia Maraucci, presidente de ‘La Battaglia di Andrea’ – allora siamo davvero alla frutta: possiamo capire che ci potrebbe essere astio tra adulti ma offendere in questo modo un bambino per la sua disabilità é una cosa squallida. Siamo e saremo accanto a tutta la famiglia, – ha concluso Maraucci – specie adesso che ha perso il lavoro: noi lo aiuteremo anche sul fronte dei beni di prima necessità”.