Gragnano (Na) – La città di Gragnano oggi si ferma per dare l’ultimo saluto ad Alessandro, il ragazzo 13enne precipitato giovedì scorso dalla finestra della sua abitazione. Piazza San Leone, dove si affaccia l’antica chiesa di Sant’Agostino, con l’attiguo chiostro dove alle 11 saranno celebrati i funerali, già si sta affollando di persone che vogliono essere vicine alla famiglia del 13enne, che potrebbe essere vittima del cyberbullismo. I primi ad arrivare sono stati alcuni ragazzi, compagni di gioco nella squadra di basket di Alessandro. Dinanzi alla chiesa c”e già una corona di fiori bianchi dei commercianti.
Giunto nel chiostro di Sant’Agostino, a Gragnano, il feretro di Alessandro, il 13enne precipitato dalla finestra della sua abitazione giovedì scorso, ad accoglierlo alcune migliaia di persone, con in testa il sindaco Nello D’Auria. Quando la bara bianca ha varcato la soglia del chiostro si è levato un lungo applauso.
“Averti come alunno per me è stato un dono. Eri una persona speciale: ci ha insegnato ad amare e a perdonare”. È il saluto di una docente di Alessandro, il 13enne precipitato giovedì scorso dalla finestra della sua abitazione a Gragnano, nel Napoletano. La bara e’ uscita dal chiostro di Sant’Agostino, tra le note della canzone di Blanco “Finchè non mi seppelliscono” tra il lancio di palloncini bianchi e una scritta Alé. Commossi i suoi compagni di scuola che come i familiari del ragazzo per tutta la durata del rito funebre non hanno staccato gli occhi dalla bara bianca.
LE INDAGINI – Sebbene non sia stata ancora del tutto accantonata l’eventualità dell’incidente, prevale l’ipotesi suicidiaria nelle indagini sulla morte di Alessandro, il 13enne di Gragnano (Napoli) precipitato nel vuoto dal balcone di casa lo scorso primo settembre. Tutti gli elementi raccolti finora dai carabinieri di Gragnano e di Castellammare di Stabia che, coordinati dalle Procure dei Minorenni di Napoli e di Torre Annunziata stanno cercando di fare luce sull’accaduto, farebbero propendere gli inquirenti verso questa pista: in primis il messaggio inviato alla fidanzata, che sembra essere un addio, ma anche le modalità dell’accaduto iniziamente ritenuto la tragica conseguenza di un incidente domestico. Il prossimo passo va verso l’analisi dei contenuti delle chat trovate nei cellulari dei sei ragazzi (due maggiorenni e quattro minorenni) ai quali viene contestato il reato di istigazione al suicidio. Le informzioni estrapolate dai loro dispostivi verranno poi confrontate con quelle trovate sul telefono della vittima sequestrato dai carabinieri il giorno stesso della tragedia. Secondo quanto si apprende, inoltre, non sono stati ancora fissate, e non è detto che lo saranno, le escussioni dei giovanissimi indagati. L’inizio degli eventuali interrogatori è verosimilmente legato alle considerazioni che gli inquirenti trarranno nei prossimi giorni, alla luce dei riscontri acquisiti.