Giornalismo in lutto per l’improvvisa scomparsa di Renato Rocco, 71 anni, decano dei cronisti napoletani. E’ stato stroncato da un infarto mentre si trovava in casa con i figli, Edoardo ed Antonio, che hanno perso la loro mamma, Alessandra Origo, anche lei giornalista, il 3 novembre scorso. Rocco era conosciuto e apprezzato per il suo lavoro decennale in diverse testate ma anche per l’impegno sul versante associativo della categoria.
Cronista della vecchia scuola, di quelli “che consumano le suole delle scarpe”, come soleva ricordare, Renato Rocco è stato per lungo tempo presidente dell’Unione Cronisti. Ha lavorato per i quotidiani Il Roma e Il Giornale di Napoli ed è stato collaboratore di diverse testate. Giornalista di cronaca nera e giudiziaria, ritenuto un esempio per le nuove generazioni, è sempre stato un accanito sostenitore del ruolo fondamentale che svolgeva la sala stampa come punto di convergenza tra i cronisti e le forze dell’ordine. Numerosissimi e toccanti sui social i post che lo ricordano, di colleghi ma anche di numerosissimi rappresentanti delle forze dell’ordine con le quali aveva messo in piedi un rapporto di amicizia prima che lavorativo: c’è chi ricorda che è stato un maestro, chi invece di quanto allertava i colleghi dopo avere appreso, prima di tutti, di agguati a Scampia: “Abbiamo raccontato insieme le più terribili faide di camorra – scrive una collega – con un coraggio…”.
I funerali si terranno domani alle 16 alla parrocchia di San Vincenzo Pallotti in via Manzoni, 1.
Napoli, morto improvvisamente il giornalista Renato Rocco
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