Tutto è partito da una denuncia anonima, datata giugno 2019, sulla gestione del Giffoni Film Festival. E oggi la Guardia di finanza di Napoli ha notificato cinque inviti a dedurre, per l’ipotesi di un danno erariale da 468.908 euro. Tra le persone coinvolte anche il direttore Claudio Gubitosi. L’indagine della procura regionale della Corte dei conti (procuratore Antonio Giuseppone e sostituto Mauro Senatore) riguarda sei edizioni della storica rassegna cinematografica per bambini e ragazzi: quelle dal 2016 al 2022. Sotto la lente dei militari del Gruppo Tutela Spesa Pubblica del Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria è finito un presunto “indebito uso di finanziamenti pubblici di fonte comunitaria e gestiti dalla Regione Campania”. Le risorse erano destinate al servizio di movimentazione di ospiti e giurati. Secondo gli investigatori le “certificazioni di regolare esecuzione dell’appalto del servizio di trasporto” risulterebbero “a seguito della predetta indagine, non conformi”.
Negli atti, la procura opera una premessa: L’Ente Autonomo Giffoni Experience, persona giuridica, è chiamato a rispondere dell’intero danno provocato all’erario dai suoi organi. E per il dolo sussiste un vincolo di solidarietà passiva. Poi c’è la contestazione per singolo soggetto. A Gubitosi viene contestato un danno erariale da 97.102,40 euro, in qualità di managing director della stazione appaltante Ente autonomo Giffoni Experience, in relazione alle edizioni del Giffoni Film Festival, degli anni 2016, 2017 e 2018. Per il presidente dell’ente Pietro Rinaldi si ipotizza un danno di 48.552 euro (annualità 2016, 2017 e 2018). La contestazione è invece di 221.423 euro per Vincenzo Barletta, in qualità responsabile unico del procedimento relativo all’affidamento del servizio di movimentazione ospiti e giurati della stazione appaltante (edizioni dal 2016 al 2022). Un danno da 101.831 euro è invece contestato a Maria Pia Montuori, in qualità di responsabile dell’ufficio ospitalità della stazione appaltante (edizioni dal 2016 al 2022). Nello specifico, la somma totale di 274.703 viene imputata a titolo di colpa grave a Barletta e Montuori (oltre all’ente). I restanti 194.204 euro sono viceversa imputati a titolo di dolo a Gubitosi, Rinaldi, Barletta e Montuori (e all’ente autonomo).
“Le criticità rilevate nell’attività di indagine – scrivono gli inquirenti – sono state numerose ed in via seriale reiterate negli anni ed accertate, dall’autorità delegata, per ogni singola edizione del festival”. Ad esempio, per il servizio di trasporto sarebbe stato “totalmente disatteso il principio di rotazione”, risultando “sempre affidato alla stessa ditta locale”. Secondo la procura la procedura di affidamento, “svolta anche mediante scelta comparativa tra vari operatori e preventivi” sarebbe stata “sostanzialmente artefatta”. Da un punto di vista “della capacità operativa della stessa impresa, è un dato di fatto che” non avrebbe disposto “all’epoca dei fatti, né di un parco mezzi né di un numero adeguato di dipendenti per gestire, da sola, il servizio appaltato”. Di conseguenza la stessa avrebbe fatto “sistematico ricorso a numerosi subappalti (coinvolgendo in parte le stesse imprese partecipanti alla gara)”. Per tali sub-appalti, inoltre, vi sarebbe stato un impiego “oltre soglia”.
Da parte sua, in una nota, l’Ente Autonomo Giffoni Experience afferma: “Siamo certi di chiarire, insieme con i legali, la nostra posizione sciogliendo qualsiasi dubbio: siamo assolutamente fiduciosi e certi che gli atti che produrremo chiariranno la situazione e qualsiasi dubbio all’Autorità Giudiziaria Contabile”. Il comunicato ricostruisce le ultime ore. “Questa mattina ci è stato notificato, esclusivamente – sottolinea il Giffoni Film Festival -, un invito a dedurre con il quale la Corte dei Conti chiede le nostre controdeduzioni entro 45 giorni”. E la Corte dei Conti “ha dato mandato alla Guardia di Finanza di Napoli di effettuare un controllo per i servizi di trasporto negli anni 2016-2022”. L’ente fa sapere: “Abbiamo già messo a disposizione personale, atti e documenti richiesti, rispondendo ai loro rilievi con ampia disponibilità”. Entro 45 giorni, i presunti responsabili possono esaminare le fonti di prova indicate a base della contestazione, e depositare le proprie deduzioni.