Parcheggi interrati in piazza degli Artisti, il Comune di Napoli indice la conferenza di servizi: riesplodono le polemiche. Dal punto di vista amministrativo, riparte una vicenda annosa, punteggiata di stop and go. Ricorsi, pronunce del Consiglio di Stato, proteste ambientaliste. L’ultima frenata l’anno scorso, per i lavori in piazza alla Phytolacca monumentale. Quest’intervento ha comportato una variante al progetto esecutivo La conferenza di servizi è chiamata appunto alla sua “approvazione”, spiega la comunicazione dell’architetto Ignazio Leone, dirigente del servizio parcheggi del Comune. Soggetti coinvolti sono gli uffici tecnici di Palazzo San Giacomo, la polizia municipale, la municipalità Vomero Arenella. Entro 60 giorni dalla notifica, dovranno rendere le proprie determinazioni.
Il 28 novembre è già convocato il consiglio municipale. All’ordine del giorno, c’è proprio il parere sui quasi 200 box privati di piazza degli Artisti. Il progetto di variante è stato consegnato lo scorso 18 luglio dalla cooperativa edilizia Napoli 2000, società appaltatrice dell’opera. Le modifiche sono state introdotte “per soddisfare le esigenze di tutela e salvaguardia della Phytolacca dioica”. Si è riavviato così l’iter di una storia lunga e complessa. Tutto inizia nel giugno 2010, con l’ok dell’allora sindaco Rosa Russo Iervolino. Il progetto passa grazie ai poteri commissariali in materia di parcheggi, che permettono deroghe alla disciplina urbanistica. Ma per contrastarlo, diverse associazioni cominciano una battaglia legale. Nel 2015 però, la cooperativa ottiene pronuncia favorevole al Consiglio di Stato. Nel 2017 il Comune di Napoli – amministrazione de Magistris – stipula perciò una convenzione, per la cessione del diritto di superficie. E si arriva al giorno d’oggi. “A differenza del progetto definitivo approvato dal Sindaco Commissario delegato nel 2010 e del progetto esecutivo – spiega l’atto d’indizione della conferenza di servizi – , il progetto di variante, ferma restando la sistemazione in superficie dell’intera piazza, prevede una riduzione della struttura interrata, escludendo il settore verso via Giuseppe Recco, su cui insiste la Phytolacca dioica, per complessivi 192 box di diversa ampiezza e 2 posti auto (per il ricovero, in totale, di 246 auto)”.
La variante, come già il progetto esecutivo, non prevede solo la struttura interrata. Nel programma c’è la “riconfigurazione superficiale della piazza, in maniera tale da migliorarne le condizioni di fruibilità e vivibilità”. Ciò avverrebbe attraverso “la regolarizzazione e il ridisegno delle sezioni delle carreggiate stradali”, la realizzazione “di una rotatoria alla confluenza delle varie strade”, l’incremento “delle aree pedonali e degli elementi di verde”. In cantiere pure pavimentazioni in pietra lavica su aree pedonali e carrabili, la piantumazione di “nuove essenze arboree e arbustive“. Verrebbe piantato un albero della canfora, al centro della rotatoria. Annunciati pure nuovi elementi di arredo urbano, scivoli e percorsi tattili per il superamento delle barriere architettoniche. “Stante l’entità delle modifiche progettuali intervenute – avverte Leone -, la conclusione positiva del procedimento è subordinata all’acquisizione di pareri, nulla osta o altri atti di assenso”, da parte degli invitati alla conferenza di servizi.
Intanto, intorno al progetto ricompaiono le vecchie tensioni. “Riprenderemo la mobilitazione” promette Franco Di Mauro della rete No Box-Diritto alla città. “Si tratta – attacca Rino Nasti, capogruppo di Europa Verde alla municipalità 5 – di una anacronistica operazione edilizia, su suolo però pubblico, figlia di un passato che non tiene minimamente conto dei concetti di mobilità sostenibile, transizione ecologica, rischio bradisismico”. I previsti 246 posti auto, sarebbero “meno delle auto abbandonate e prelevate dalla polizia locale con il servizio di rimozione in un anno”. Ma anche meno “dei posti inutilizzati in via dell’erba e in via Murat nei parcheggi comunali cosiddetti di interscambio inspiegabilmente inutilizzati”. Nasti sottolinea: “Nonostante tutto ciò, come un Revenant dal passato, arriva la conferenza dei servizi su Piazza degli artisti, in zona rossa ai fini del rischio bradisismico, un enorme scavo, in una piazza centralissima. Come spesso accade, disagi per tutti, privilegi per pochissimi”. Ne sentiremo riparlare.