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Garage interrati al Vomero Arenella, è guerra di cifre. La rete sociale No Box controreplica alla cooperativa Napoli 2000, appaltatrice dell’opera da circa 300 posti auto privati. Un ping pong partito a inizio maggio alla quinta municipalità, durante le audizioni nelle commissioni congiunte Mobilità e Lavori pubblici.

In aula i No Box – ostili all’opera nel sottosuolo pubblico – avevano sostenuto che la cooperativa celasse scopi di impresa. Ossia, mirasse a profitti economici, e non solo – come richiede la natura mutualistica delle cooperative – a fornire ai soci beni a condizioni più vantaggiose di quelle di mercato. Ad Anteprima24, la cooperativa aveva smentito le accuse, rivendicando l’insussistenza di utili d’impresa.

Alle dichiarazioni della società, ora rispondono i No Box. “Suscita perplessità che la ragione sociale sia quello di ‘Cooperativa’ – afferma un documento della rete sociale -, atteso che lo stesso soggetto nel 2008, presentò ben cinque progetti di parcheggi interrati su cinque piazze del Vomero; condizione che evidenzia ‘lo spirito imprenditoriale’ della cosiddetta Cooperativa 2000″.

Un altro rilievo è mosso comparando il progetto dell’area collinare con un altro, considerato analogo, in Lombardia. “Dalla comparazione parimetrica con interventi simili in Italia (all. 1 e all. 2 – Bando e Verbale di aggiudicazione Parcheggio interrato via Fara Bergamo) – si legge nell’analisi – emergono profonde differenze sull’effettivo costo di costruzione di un parcheggio interrato. L’intervento a base di gara di Bergamo prevede 469 unità per un importo € 6.297.075,56, iva esclusa ed è stato affidato al “Consorzio Artigiani Romagnolo” con il 26,99% per un importo pari a circa € 4.600.000,00, e quindi per un costo parametrico di circa € 10.000,00 per posto auto. Tenuto conto di un ulteriore incremento del 20% per finiture dei box (tipologia Artisti) , il costo parimetrico di costruzione è pari a circa 12.000,00″.

A questi “vanno aggiunti i costi di rilievo, sondaggi, progettazione, direzione lavori, contabilità, collaudo per circa il 5% (circa € 750.000,00) – scrivono i No Boxpari a circa € 2.000,00 per posto auto e quindi per un parziale di € 14.000,00 per posto auto. Da prassi va aggiunto il 20/30% per spese sostenute dall’azienda per la gestione delle contabilità, della finanza e delle coperture assicurative e delle spese generali di vendita per un costo totale di un box auto di circa € 18.000,00″. Tenuto conto che “la Cooperativa, non essendo Impresa, con il preacquisto dei soci copre già le eventuali quote del rischio d’Impresa, per arrotondamento il costo totale può essere computato a 18.000,00 euro (iva e spese notarili escluse perché variabili rispetto al regime fiscale dell’acquirente)”.

Secondo la rete sociale, “rispetto ai presunti costi di compensazione, si evidenzia che la cifra fornita dall’Impresa pari a € 1.800.000,00 per la sistemazione a verde di piazza degli Artisti è nettamente superiore all’intervento per la riqualificazione del vicino Parco Mascagna, di dimensioni molto maggiori, per il quale il Comune di Napoli ha messo a gara un importo di circa € 480.000,00” (Clicca qui).

Le conclusioni degli oppositori al progetto, domani mattina in presidio sotto il consiglio comunale: “Sulla base di queste valutazioni, con un costo parametrico di € 18.000,00 per i 383 previsti si ha un costo complessivo di € 6.894.000,00. I box auto venduti al costo di € 70.000.000,00, come affermato dal delegato della Cooperativa, danno un ricavo di € 26.810.000,00 per un guadagno netto di circa € 20 milioni”.

 

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