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Un blitz in piena regola, nel mezzo di un convegno, contro il progetto dei garage interrati nella Municipalità Vomero-Arenella. Nel mirino della rete sociale No Box è finito l’assessore comunale alla Mobilità. Edoardo Cosenza era relatore alla conferenza “Mobilità e città”, svoltosi oggi presso l’aula magna di Architettura, in via Forno Vecchio. Gli attivisti hanno fatto irruzione in sala, stendendo il loro striscione. Nell’aula è risuonato il grido “no alla speculazione”, puntando il dito contro i box privati, da realizzare in piazza degli Artisti.

L’entrata fulminea dei No Box ha lasciato di sasso i presenti. Cosenza è apparso impassibile di fronte ai contestatori, restando seduto a braccia conserte. “La mobilitazione si sta intensificando, lo abbiamo detto e lo stiamo facendo. – dichiara Franco Di Mauro, referente della rete -. Ce la stiamo mettendo tutta, per fare ciò che un cittadino comune può fare. Messi in rete siamo più forti”. Tra le critiche urlate in faccia all’assessore, il concetto “ampio” di pertinenzialità del progetto, previsto per residenti fino a 2 km dai garage. La cooperativa appaltatrice, Napoli 2000 – forte di sentenze favorevoli al Tar e al Consiglio di Stato – attende solo il permesso di costruire dal Comune di Napoli. Ma gli oppositori del progetto non vogliono demordere.

Per il 16 aprile è convocata un’assemblea pubblica in via Luca Giordano. La rete sociale annuncia “altre azioni”, a precedere le prossime iniziative. “Dura contestazione nei confronti dell’assessore Cosenza – recita una nota dei No Boxal quale è stato contestato l’orientamento dell’attuale amministrazione comunale sul tema della mobilità urbana e contemporanea. Nel mentre gli interventi dei relatori spiegavano e documentavano la necessità di una mobilità sostenibile, al passo con i tempi, fondata sul trasporto pubblico collettivo e contrarie all’uso delle auto private, la presenza dell’assessore Cosenza (e gli atti da lui posti in essere) era in netto contrasto con gli assunti del convegno. Da qui l’evidente imbarazzo che si leggeva sul suo viso”. I manifestanti “sono intervenuti, interrompendo i lavori, prima – sottolinea la nota – che prendesse la parola e, chiedendo scusa ai convegnisti, hanno espresso con determinazione le proprie ragioni”. E, a quanto promettono, non sarà l’ultima volta.