Napoli – E adesso promettono una lotta gandhiana, non violenta ma irriducibile, contro quei 500 garage privati e interrati.
“Dobbiamo mettere in campo il nostro corpo – dice Franco Di Mauro, referente della rete sociale No Box -: le braccia, le gambe, il cuore, la testa. Perché solo così, con una resistenza civile e fisica possiamo dire basta a questo scempio”.
Tra Vomero e Arenella è andata in scena un’assemblea pubblica, seguita da un corteo da via Luca Giordano a piazza degli Artisti, dove dovrebbe aprire il cantiere.
“Il luogo del delitto” grida Di Mauro al megafono. La prossima tappa è il 27 aprile: in consiglio comunale, si potrebbe votare la delibera sull’opera. Sotto il palazzo di via Verdi è annunciato un presidio di protesta. L’amministrazione, consiglieri compresi, è stata diffidata dai No Box.
“Ma nessuno ci ha risposto” precisano i manifestanti. “Sarebbe illegittimo il rilascio da parte dell’Amministrazione – si legge nella diffida – dell’autorizzazione a costruire sulla base della consegna ufficiale da parte della Società Cooperativa Edilizia Napoli 2000 del solo progetto esecutivo per lo stralcio di Piazza degli Artisti (avvenuta il 10.02.2023), per il quale la Soprintendenza Archeologica, Belle Arti e Paesaggio rilasciò, nel 2019 e nel 2021, prima un parere favorevole e poi un nulla osta seppur con prescrizioni. Sul punto si confronti la relativa planimetria a quota 0,00 del 2019 con quella presentata nel 2023. Esse appaiono decisamente diverse circa, ad esempio, la ricchezza e l’attenzione alle alberature e la ricchezza delle pavimentazioni; quasi come se, tacitamente e senza alcuna evidenza, in tal modo si sia inteso sostituire la tipologia e la natura delle opere compensative stabilite in precedenza”.
L’impresa appaltatrice, coop Napoli 2000, è forte di sentenze favorevoli al Tar e al Consiglio di Stato. Dopo quelle pronunce, l’amministrazione de Magistris dovette firmare la convenzione con la cooperativa. I No Box però non demordono, ventilando profili di illegittimità, generati da ipotetici cambiamenti del progetto. Un programma previsto in tre stralci: piazza degli Artisti, via de Bustis (sede del mercatino) e via Tino di Camaino. Sarebbe cioè illegittima una riduzione dell’opera – non confermata da atti ufficiali – alla sola piazza degli Artisti.
“Il pezzo più pregiato” spiega l’architetto Antimo Di Martino, tecnico No Box. I lavori, comunque, partiranno proprio dalla piazza. Per Napoli 2000, la tempistica è stata indicata dal Comune di Napoli, in sede di convenzione. Una scelta dettata dalla temporanea indisponibilità delle altre due aree.
“Altrettanto illegittimo – afferma la diffida – sarebbe il rilascio dell’autorizzazione a costruire a seguito della consegna unicamente del progetto esecutivo per il solo stralcio di Piazza degli Artisti, atteso che tale autorizzazione può essere concessa soltanto dopo la consegna ufficiale dei progetti esecutivi di tutti e tre gli stralci; Inoltre, illegittima sarebbe l’individuazione di un criterio di pertinenzialità dei suddetti ‘box’ fino alla distanza di 2 Km dall’abitazione dell’acquirente, in quanto contrario ai principi fissati dalla Legge Tognoli, che individuava un raggio ammissibile di 500 metri”.
Sul palchetto di via Luca Giordano, si sono alternati diversi interventi. Non risparmia nessuno la consigliera regionale Maria Muscarà (gruppo misto): “Abbiamo un governo della città ‘narcolettico’ che si sveglia solo per scavare. E la Regione ha addirittura escluso la valutazione per l’impatto ambientale per questo progetto, un’assurdità”.