Continua la gara di solidarietà a favore di Angela, la bambina napoletana di 7 anni vittima di un assurdo incidente avvenuto durante una festa in un locale a Posillipo dove una lastra di marmo di un’insegna l’ha travolta provocando una gravissima lesione ad un arto e la successiva amputazione di un piede.
Sulla vicenda torna a mobilitarsi l’Ordine delle professioni sanitarie tecniche della riabilitazione e prevenzione di Napoli, Avellino, Benevento e Caserta che, tra i 18 profili rappresentati annovera anche i tecnici ortopedici, professionisti deputati alla valutazione, progettazione, costruzione, messa in servizio in commercio di protesi come quelle di cui avrà bisogno Angela per tornare a fare danza e nuoto, sue passioni sin da piccola. “Nel direttivo da me convocato – avverte Ascolese – ho voluto riunire le aziende di Ortopedia Tecnica che all’indomani della diffusione della storia di Angela si erano subito mobilitate per realizzare e donare la protesi. A tal proposito siamo al fianco della Asl Napoli 1 e della famiglia. Abbiamo tutti registrato il cruciale fattivo interessamento del manager della Asl Napoli 1 Ciro Verdoliva. La mobilitazione ha già dato luogo a contatti con la famiglia e una delle maggiori aziende del settore sta già accompagnando il percorso terapeutico curato dalla Asl. Come Ordine delle professioni sanitarie restiamo a disposizione per ogni altra necessità. Siamo anche un punto di riferimento per le Associazioni di categoria che stanno dando il loro contributo da Assortopedia a Fioto (Federazione italiana operatori tecniche ortopediche) associazioni datoriali nazionali, dall’Arco a Urcto, associazione di imprese ortopediche della Campaniaed altre. La vicenda di Angela – continua Ascolese deve far riflettere. In Italia e in Campania nelle piante organiche delle Asl mancano i tecnici ortopedici che lavorano soprattutto nel privato. Anche ai fini di controllo delle forniture sarebbe utile e necessaria la presenza di personale tecnico qualificato. L’assistenza protesica in Italia e nelle Regioni va potenziata”.
Ascolese fa riferimento alla mancata riforma del settore annunciata da anni, entrata nei LEA (Livelli essenziali di assistenza) alcuni anni fa ma mai attuata. “Vicende come quelle di Angela – aggiunge il presidente dell’Ordine – è emblematica di una sofferenza di un mondo che colpisce decine e decine di storie e di pazienti che con difficoltà riescono ad avere le protesi e gli ausili di cui hanno necessità e quasi mai al livello tecnologico richiesto. Tutto questo del resto si ripercuote anche sugli investimenti di un intero settore produttivo che colpisce anche i livelli occupazionali di una categoria di professionisti altamente qualificata”. Percorsi assistenziali non omogenei, codici Lea non uniformi, accreditamenti ancora in itinere, semplificazione amministrativa rimasta nel limbo delle buone intenzioni i nodi irrisolti del settore Ortoprotesico in Italia. La storia di Angela, destinataria di una gara di solidarietà che riuscirà a sostenerla nell’intero arco del suo sviluppo e della vita, nasconde altri casi che restabno nell’ombra ma che coinvolgono storie, famiglie, uomini e donne vittime di incidenti e bisognosi di aiuto e di assistenza. Il Comparto professionale e delle aziende Ortoprotesiche vive insomma con grande disagio gli eterni e ritardi con cui l’Assistenza protesica viene gestita dalla Pubblica amministrazione in Italia e l’attuazione della riforma è oggi indispensabile per pazienti ed operatori.