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Laura Angiulli torna a farsi ispirare da William Shakespeare. Questa volta la regista e drammaturga, fondatrice di Galleria Toledo, teatro stabile d’innovazione dei Quartieri Spagnoli, dirige il grande classico del Bardo, archetipo del teatro: Amleto.
Lo spettacolo debutta sabato 18 marzo alle 20.30 in una versione adattata e diretta dalla stessa artista (repliche domenica 19 marzo alle 18, venerdì 24 e 25 marzo alle 20.30 e domenica 26 marzo alle 18).
In scena Paolo Aguzzi, Giovanni Battaglia, Alessandra D’Elia, Enrico Disegni, Stefano Jotti, Valentina Martiniello, Andrea Palladino e Antonio Speranza. Scene firmate da Rosario Squillace, produzione Galleria Toledo. Le luci dello spettacolo sono di Lucio Sabatino, assistente Martina Gallo, scenotecnica Clelio Alfinito e Mario Di Nardo. Elementi scenici Vincenzo Romano.
 
“Si è atteso a lungo l’approccio a questa straordinaria opera, – racconta Laura Angiulli, impegnata anche nel montaggio del suo nuovo film – proprio per la complessità e la ricchezza dei temi che richiama, e proprio per questa ricchezza pare interessante proporla oggi segnatamente al pubblico giovane. La relazione con le figure parentali; il dissesto nelle relazioni e negli affetti dell’ambito familiare; il richiamo degli stessi affetti, spesso appesantiti dall’assunzione di colpe evidentemente non attribuibili ai soggetti– figli, ma che pure essi stessi in una malsana manifestazione di assimilazione delle figure genitoriali finiscono con l’assumersi… (temi purtroppo ricorrenti nell’attualità in cui la crisi della coppia si presenta con frequenza!)”.
 
Lo spettacolo va in scena anche con delle matinée riservate a licei e università napoletane.
 
“Intorno al valore della materia resta poco da dire – prosegue la regista e drammaturga – se non quanto già sufficientemente noto: lo splendore del linguaggio; il contesto politico che accoglie il drammatico compiersi degli eventi; il concepimento e la creazione di personaggi tutti assolutamente compiuti nelle più minute pieghe della tipologia umana cui fanno riferimento; il ruolo, non a caso centrale, che il “teatro” e il suo farsi – anche con accompagnamento di note tecniche rivolte agli attori – assumono nello svelamento della trama criminosa per l’uccisione del RePadre… Sono questi soltanto alcuni dei luoghi di fascinazione e sollecitazione emozionale per una messinscena che si spera artisticamente attrattiva, e ricca di spunti anche nelle successive occasioni di riflessione e dibattito che sempre accompagnano le rappresentazioni proposte da Galleria Toledo”.