Tempo di lettura: 3 minuti

NAPOLI – Oggi è stato un teatrino, nella sala giunta di Palazzo San Giacomo. C’era da presentare il cartellone degli spettacoli di ‘Restate a Napoli’. E, accanto a un sindaco Gaetano Manfredi insolitamente agitato, sedeva il direttore artistico della kermesse, il mitico Lello Arena.

Appena accesi i microfoni, Manfredi, ha confessato: “Per il cartellone, devo dire che ho un po’ stressato Lello. Ma lui ha saputo rispondere con una grande creatività artistica…”
 
Al che, Arena: “Sono stato io a stressare il sindaco. Perché, se non si fosse fatto ‘Restate a Napoli’, mi sarei messo ad urlare qui sotto, sotto Palazzo San Giacomo, Gaetano! Gaetanoo! Gaetanooo!”
 
La citazione è al primo ciak di ‘Ricomincio da tre’ ( https://www.youtube.com/watch?v=_fdPKmsVnnQ ). Dove Lello Arena chiamava in maniera molesta, sotto al suo palazzo, un altro Gaetano, impersonificato da Troisi. Il quale, nel film, scendeva giù al palazzo e rimbrottava l’amico dicendogli che, a un certo punto, anche il conduttore del telegiornale che stava seguendo si era fermato con le notizie invitando a vedere chi urlava.
 
“Basta, ho deciso. Parto. Non ce la faccio più”, era poi lo sfogo di Massimo Troisi all’amico Arena.
 
E così: oggi, se ci si avvicinava al sindaco, si raccoglievano queste parole: “Se sono un po’ preoccupato? E’ agosto anche per me, sono un po’ stanco”.
 
Ora: Massimo (Gaetano) Troisi continuava così: “Ho deciso, parto. Ricomincio da tre, non da zero. Nella vita tre cose mi sono riuscite, perché devo perdere anche quelle?!”.
 
E Gaetano Manfredi?
 
Lui, naturalmente, non parte. Ma anche lui è preoccupato di perdere ciò che di buono è andato seminando in questi primi 10 mesi a Palazzo San Giacomo: il campo largo, da Italia Viva al Movimento 5 Stelle, che lo sostiene in consiglio comunale; il Patto per Napoli che ha salvato dal crac il Comune ma che è stato sottoscritto con Mario Draghi; e i finanziamenti che col Governo ora in carica solo per gli affari correnti già erano promessi per la città.
 
E infatti, Manfredi, anche stamattina, a chi gli chiedeva se la sua preoccupazione fosse dovuta agli scenari politici nazionali (come fatto capire dai suoi), la metteva così: “Ci sarebbe bisogno di stabilità”. E con chi rimandava alla formazione del terzo polo e delle alleanze ballerine nel campo del centrosinistra, chiosava: “C’è grande confusione”.
 
Fosse dipeso da lui, per contrastare il centrodestra nazionale, non è certo un mistero che avrebbe fatto fronte unico.
 
E comunque: anche Gaetano Manfredi deve ricominciare.
 
E conta di farlo, entro venerdì 5 agosto, quando si celebrerà l’ultimo consiglio comunale prima della pausa di Ferragosto, con un nuovo vicesindaco (l’assessora tecnica all’urbanistica Laura Lieto è data per favorita), con una nuova assessora alla scuola (Il Mattino, oggi, faceva il nome di Rita Ruggiero a cui Manfredi ha già affidato il coordinamento del Patto Educativo) e con un rinnovato patto di maggioranza che continui a tenere tutti dentro, dai renziani ai 5 Stelle, dagli ex Forza Italia (a Napoli, con Stani Lanzotti, ci sono stati i precursori di Carfagna-Gelmini-Brunetta) alla sinistra massimalista.
 
Sono le tre cose da cui Gaetano Manfredi spera di ricominciare subito dopo la pausa ferragostana sperando che la burrasca delle elezioni politiche passi con meno danni possibile. Chissà se, a quel punto, proprio come la scena successiva di ‘Ricomincio da tre’, ci sarà da gridare al ‘Miracolo, miracolo!!’. O al miracolo semplice