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E’ stata rilasciata al termine dell’autopsia la salma di Carmine Parlato, 59 anni, il macchinista dell’Eav, l’ente gestore dell’impianto, deceduto nel disastro avvenuto giovedì 17 aprile lungo la funivia che collega Castellammare di Stabia al monte Faito.
Il corpo del 59enne è ora nella disponibilità della famiglia (rappresentata dagli avvocati Michele Sanseverino e Carlo Sarro) e si trova nella casa funeraria scelta in attesa dei funerali che potrebbero tenersi sabato. Si sta attendendo, infatti, che giunga la disponibilità da parte del vescovo della diocesi di Sorrento-Castellammare.
Le prossime autopsie quindi riguarderanno i coniugi inglesi Elaine Margaret e Derek Winn, di 58 e 65 anni.
Sul fronte delle indagini, il fascicolo in cui si ipotizzano il disastro e l’omicidio plurimo colposi – in concorso con altri soggetti da identificare – vede per quattro persone indagate, tra dirigenti e funzionari Eav. La Procura di Torre Annunziata e il consulente delegato si stanno concentrando sull’individuazione dell’eventuale punto di rottura del cavo oppure del punto in cui il cavo di trazione si è sganciato.
Lo stato dell’area, sebbene interessato da diversi sopralluoghi, è stato lasciato appositamente inalterato in attesa dei successivi controlli che dovranno essere presenziati anche dai periti delle parti.
Altro punto da chiarire è il funzionamento o malfunzionamento del freno di emergenza. Secondo quanto reso noto da uno dei testimoni la cabina precipitata sarebbe tornata indietro, a forte velocità, ondeggiando vistosamente prima di cadere presumibilmente dopo un impatto, forse con i piloni. Una ricostruzione che almeno nella parte iniziale trova conferma con almeno uno dei video acquisiti. Sui cellulari sequestrati ai dipendenti Eav (che non risultano indagati) è previsto che venga eseguito un accertamento tecnico.