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Nessuna comunicazione ufficiale, nessuna pubblicità, ma i fan di Franco Ricciardi lo hanno già capito da qualche settimana, lo hanno intuito dai pochi indizi sui suoi profili social e dal passaparola in città, e già si stanno organizzando per farsi trovare in mezzo al mare domenica 25 agosto ad ora di pranzo. Ma cos’è “Je a mare”? “Da quando sono andato a vivere sul mare di Posillipo mi portavo dentro un sogno, quello di un concerto mmiezz’’o mare. Mo’ mi levo lo sfizio, mi faccio un regalo e lo condivido con chi vuole ascoltarmi, con chi si vuole concedere una domenica diversa dal solito. Per me lo sarà” conferma il cantante in una intervista a IlMattino.

L’evento prenderà il via intorno alle 14 e si svolgerà nello specchio d’acqua tra Castel dell’Ovo e la Rotonda Diaz. La macchina organizzativa è già partita, spiega l’artista, “stiamo completando le autorizzazioni necessarie, non è facile. Vivendo sul mare ho capito quanto sia importante, oltre che bello, come necessiti di cure e rispetto. Una volta ho visto una chiatta attraccare: mi è sembrato un palco galleggiante, ho capito che su quel palco volevo cantare”.
E proprio su una chiatta, l’artista originario di Secondigliano e che da cinque anni vive a Posillipo, terrà un concerto con la sua band: “Può durare un’oretta e mezza o oltre – spiega – dipende dalle energie che scambieremo con il pubblico che ci raggiungerà. E alla fine, faremo una nuotata a mare. Questo non sarà un mio canonico concerto. Diventa una festa per Napoli sognando un festival nell’estate 2025”. E aggiunge: “Quando uno deve fare uno show che conta a Napoli pensiamo allo stadio, a piazza del Plebicito, al San Carlo, magari anche all’ippodromo. Ma è il mare il primo biglietto di Napoli nel mondo, e in quel mare voglio risuonino le mie canzoni, che si scateni la mia band, che si liberi la mia voce. Per me questo è una sorta di esperimento, sarebbe davvero bello pensare di poterlo replicare, di poter invitare artisti dal resto del mondo, di restituire alla città la musica del mare e dal mare, usando tutto questo anche per parlare di ecologia, rispetto della natura, del dramma dei migranti che alle onde affidano la loro vita”.
Un progetto unico, lontano dal mainstream che tutti inseguono: “Ci stiamo facendo gruossi, a 57 anni qualche responsabilità bisogna anche accettarla, qualche libertà bisogna anche concedersela. Voglio portare bellezza anche agli scugnizzi della 167, li voglio vedere in prima fila davanti al mare”. Anche Liberato ha cantato davanti a una spiaggia di Procida, su di una chiatta: “Il mio sarà il sogno di un giorno di fine estate: in fondo, secondo la leggenda, Napoli è nata da una sirena” conclude.