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All’1.25 il sisma di magnitudo 4.4, epicentro sul lungomare di Pozzuoli, preceduto da un boato. Notte di paura e insonnia, tra Napoli e Campi Flegrei. Profonda appena 2.5 km, la scossa ha svegliato città e provincia, fino alla zona vesuviana. La più violenta degli ultimi 40 anni, come quella del 20 maggio scorso. Nessun ferito grave, ma il panico ha serpeggiato ovunque. In via Carafa a Bagnoli si è registrato il crollo di un controsoffitto: dalle macerie estratta viva una donna, ha riportato solo escoriazioni. Sempre a Bagnoli rilevate cadute di calcinacci, dal campanile della chiesa di Sant’Anna e dai balconi.

L’Ingv ha comunicato lo sciame sismico in corso: in totale sette scosse nelle due ore successive, la più intensa di magnitudo 1.6. Tantissimi cittadini non sono rientrati a casa, dormendo in auto. Si sono concentrati soprattutto nei pressi dell’ex Base Nato di Bagnoli. La zona è considerata più sicura, per l’assenza di alte costruzioni. Qualcuno ha cercato di forzare i cancelli dell’ex area militare, ci sono state tensioni con le forze dell’ordine.

Nel frattempo, centinaia le chiamate ai vigili del fuoco, impegnati fin dal primo istante. Ma per la stima dei danni è ancora presto. Al momento sono state effettuate 40 verifiche di stabilità nelle zone di Bacoli, Bagnoli e Pozzuoli. Ma ancora 70 sono le richieste di agibilità da svolgere. I pompieri hanno anche liberato alcune persone dai piani alti edifici. L’assessore alle infrastrutture del Comune di Napoli, Edoardo Cosenza, parla di “danni limitati”. Oggi scuole chiuse a Pozzuoli e nella municipalità Bagnoli Fuorigrotta, per consentire i controlli agli edifici.