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La Corte d’Appello di Napoli, nella rinnovata Sala Arengario del nuovo Palazzo di Giustizia “Alessandro Criscuolo”, ha ospitato, quest’oggi, il convegno sulla Giornata Europea della Giustizia Civile, promossa dal Consiglio d’Europa e dalla Commissione Europea. Maria Rosaria Covelli, Presidente del distretto partenopeo, ha introdotto i lavori, moderati dal Consigliere della Corte d’Appello di Napoli, Antonio Mungo, sottolineando che: “La giustizia civile ha un ruolo di centralità nella tutela dei diritti, come emerge dall’art. 24 della Costituzione, ed è sulla sua efficacia ed efficienza che si misura la credibilità di un Paese” “È importante – ha proseguito la Presidente – far comprendere in che modo lavora la giustizia civile e migliorarne, con l’aiuto delle giovani generazioni, sempre più il funzionamento anche per la sua incidenza sull’economia”.

L’intervento di Maria Rosaria Covelli ha poi affrontato la problematica della speditezza dei processi: “Dai dati del Ministero della Giustizia risulta che negli ultimi anni la Giustizia civile, anche grazie ad alcuni interventi normativi e ministeriali, definisce più controversie di quelle sopravvenute, benché permanga arretrato e la durata sia ancora, in alcuni uffici e in alcuni settori, eccessiva”. Ha infine evidenziato la necessità di attuare una costante collaborazione e sinergia fra gli operatori del diritto, per realizzare una Giustizia tempestiva, equa, e di qualità, prima di rivolgersi alla platea, composta anche dagli aspiranti Magistrati Ordinari in Tirocinio, i futuri Notai, gli Avvocati di recente abilitazione, i neoassunti Addetti all’Ufficio per il Processo: “Oggi siete tutti chiamati ad affrontare nuove sfide, a raggiungere gli obiettivi Pnrr ma anche e soprattutto a traghettare la giustizia civile verso nuovi metodi di organizzazione con l’ausilio delle tecnologie informatiche ma con la bussola della centralità della Persona, e con particolare riguardo alla attuazione degli strumenti deflattivi, a cominciare dalla mediazione”.

La Presidente si è detta molto lieta della grande partecipazione anche di numerosi studenti delle Università ‘Suor Orsola Benincasa’ e ‘Federico’ II nonché dell’Istituto Enrico Caruso. All’intervento della presidente Covelli ha fatto seguito quello del Procuratore Generale presso la Corte di Appello di Napoli. Aldo Policastro ha posto l’accento sulla centralità del processo civile anche nei rapporti internazionali e nella crisi d’impresa: “La soluzione dei conflitti in sede civile evita delle deviazioni, che sono un succedaneo di una risposta non tempestiva”.È necessario – ha proseguito Aldo Policastro – che anche i pubblici ministeri diventino specialisti del diritto civile, visto il ruolo che hanno nei procedimenti di volontaria giurisdizione e diritto di famiglia, sede in cui sono portatori di interessi pubblici”. Il Procuratore Generale ha infine auspicato, in tal senso, una riorganizzazione del settore degli affari civili presso le Procure e presso la Procura Generale e di una sinergia con il Tribunale civile e con le sezioni civili della Corte d’Appello. Elisabetta Garzo, presidente del Tribunale di Napoli ha esordito affermando il raggiungimento degli obiettivi del PNRR, grazie all’impegno dei magistrati e degli addetti all’ufficio per il processo, a fronte dell’enorme numero di procedure trattate e pendenti. Successivamente ha posto all’attenzione della platea l’importanza della mediazione e dell’intelligenza artificiale: “Desta tantissima curiosità, ma il nostro settore è fatto in gran parte di umanità. Ben venga quella artificiale, ma è fondamentale che rimanga l’intelligenza umana con le sue passioni e le sue conoscenze”.

È stata poi la volta degli studenti dell’Isis Enrico Caruso di Napoli, che hanno sollecitato i relatori a rispondere, fra gli altri, sui temi del rapporto della giustizia civile italiana con quella europea, dell’impatto delle lungaggini giudiziarie sullo stato psicologico ed economico dei cittadini, dei rimedi da approntare, sulle norme procedurali, sull’accesso alla giustizia civile e sui costi ad essa connessi. Raffaele Sabato, Giudice per l’Italia della Corte Europea dei Diritti dell’Uomo, ha voluto rispondere ai tanti quesiti posti e a quello riguardante la giustizia nel prossimo decennio: “La giustizia si sta evolvendo verso l’arbitrato e la mediazione, mentre tra le funzioni che permarranno vi è quella tutelare”. Inoltre, ha sottolineato il “ruolo educativo degli Uffici Giudiziari” e l’importanza della tutela dei soggetti fragili e vulnerabili e della condivisione con la società civile delle attività dei tribunali.

A soddisfare la curiosità di un altro dei giovani ospiti del convegno, è intervenuto Davide Galli, Direttore generale unità di missione per l’attuazione del Piano Nazionale Ripresa e Resilienza del Ministero della Giustizia, che si è soffermato sul rapporto fra giustizia civile italiana ed europea e sul costante miglioramento della giustizia del nostro Paese negli ultimi anni: “Il PNRR è nato perché l’Europa ha riconosciuto la nostra capacità di agire in ambito civile”. Ha quindi offerto alla platea una attenta ricostruzione dell’andamento della Giustizia in Europa e in Italia e le varie iniziative al riguardo del Ministero della Giustizia. Roberta Metafora, ordinaria di Diritto processuale civile all’Università degli Studi di Napoli Suor Orsola Benincasa, ha sollevato il problema delle continue riforme del codice di procedura civile che comunque hanno posto l’attenzione sull’istituto della mediazione, da ritenersi complementare rispetto alla giustizia ordinaria, mentre l’intervento di Valeria Marzocco, ordinaria di Filosofia del diritto dell’Università degli studi di Napoli Federico II ha approfondito la tematica e le problematiche legate all’intelligenza artificiale, analizzandone potenzialità e complessità. Sono intervenuti, inoltre, Tullio Morello, componente del Consiglio Superiore della Magistratura, Carmine Foreste, Presidente del Consiglio dell’Ordine degli Avvocati di Napoli, Paolo Aponte, Presidente Consiglio Notarile dei distretti riuniti di Napoli, Torre Annunziata e Nola, Barbara Di Tonto, referente per la formazione decentrata della Scuola Superiore della Magistratura.