Fontane storiche a Napoli, un panorama desolante. Molte annaspano nel degrado, come quella della Maruzza in via Marina. Oppure quella dei Papiri, nei giardini del Molosiglio. Giacciono nell’incuria, tra l’indifferenza di troppi. Ed è un oltraggio a monumenti plurisecolari, proprio nel Centro Storico, patrimonio Unesco. Dal complesso monumentale di Sant’Eligio Maggiore, in piazza Mercato, spunta un’altra vicenda. Non funziona la cinquecentesca fontana, al centro del chiostro. E come se non bastasse, il mese scorso si è scoperto un danno. Una delle quattro vasche laterali è stata trovata spaccata.
Ad accorgersene i volontari dell’Associazione Gioventù Cattolica, cui è affidata la pulizia delle aiuole. Il presidente Gianfranco Wurzburger ha avvisato Soprintendenza, Carabinieri e assessorato al Patrimonio del Comune. Ma il danneggiamento, come spesso avviene, è stato solo il colpo di grazia. Anche prima la fontana versava in pessime condizioni. Ad essere colpita è stata la vasca raffigurante l’uccello, simbolo di libertà. Le altre tre riportano il leone, espressione della forza; lo scorpione, emblema della versatilità dell’uomo di fronte ai comandamenti e alle obbedienze civili; il libro e la spada.
“Sono anni che chiediamo il ripristino della fontana del monumentale chiostro di Sant’Eligio” dice Wurzburger. In tal senso, il pressing dell’Asso.gio.ca ha finalità pedagogiche. “Facciamo di tutto – spiega il presidente – per far vivere i nostri bambini nel bello, convinti che proprio col bello possiamo far apprezzare ai ragazzi di questo quartiere il valore dei nostri monumenti e della nostra storia”. Il chiostro è “uno dei percorsi didattici alternativi che utilizziamo per sottrarre questi ragazzini alle tentazione della strada e soprattutto del ‘sistema malavitoso'”. Un obiettivo ambizioso. Ma “per fare ciò è necessario l’impegno di tutti, in primis delle Istituzioni”.