Due cadaveri sulla terrazza del Grenoble, un uomo morto a cena fuori e una donna sdraiata senza vita in una tenda. E’ cominciata così la giornata conclusiva della II edizione del Festival del Giallo Città di Napoli grazie alla mattinata che ha visto la polizia scientifica di Napoli insegnare agli appassionati dei crime come si fa davvero l’indagine sulla scena del crimine, che campioni si raccolgono, come si analizzano e che risposte danno.
“Oggi veicoliamo qui al Festival – spiega Concetta Esposito, dirigente della Polizia di Stato e dirigente della polizia scientifica di Campania e Molise – la grande professionalità e competenza della scientifica sulla scena di un vero crimine. Ma siamo qui anche per invitare i giovani a studiare e laurearsi in biologia, ingegneria, chimica e fisica per entrare nel corpo della Polizia Scientifica, nei laboratori che sono diretti da laureati in queste materie, le porte sono aperte”. La dirigente della scientifica legge anche i romanzi gialli: “Nei tempi recenti vedo una maggiore attenzione dei giallisti moderni che si appassionano al nostro lavoro, studiano, chiedono anche collaborazione di analisti. Ma so anche che a volte troppa precisione della scena non serve all’esigenza letteraria e lo capisco. A volte è meglio narrare gli eventi che entrare troppo nel tecnicismo”.
Il narrare è stato al centro dei quattro giorni del Festival del Giallo in cui oltre 60 scrittori da Maurizio de Giovanni, presidente del Festival, a Carlo Lucarelli, da Donato Carrisi al direttore dei Gialli Mondadori Franco Forte, con tanti loro colleghi da tutta Italia e dall’estero hanno parlato delle loro idee e di come si scrive il giallo al folto pubblico del Grenoble. “E’ stato un lusinghiero successo – spiega Maurizio de Giovanni – dovuto sostanzialmente all’operazione fantastica dell’organizzatore Ciro Sabatino e dall’apporto fondamentale dei volontari della libreria “Iocisto” a cui va il nostro ringraziamento, insieme al grazie al Consolato Francese che ci ha concesso il Grenoble per fare una rassegna che per Napoli è importantissima e rara, una rassegna che abbia un livello nazionale assoluto e che raccoglie tanti appassionati. La seconda edizione vede la crescita e il grande pubblico napoletano, che quando è chiamato risponde con forza”.
E il Festival del Giallo alla seconda edizione è diventato anche un appuntamento per il confronto tra gli scrittori: “Abbiamo vissuto quattro giorni bellissimi – spiega Ciro Sabatino – vedendo gli autori aprirsi al dialogo con i tanti appassionati del giallo ma anche scambiarsi tra di loro idee, strade da prendere, difficoltà e nuove prospettive di un settore che è in grande crescita in Italia. Il Consolato francese ci ha aperto le porte e la console è stata spesso ad ascoltare i nostri incontri, scoprendo il giallo italiano e unendolo a quello transalpino. Dopo la prima edizione cercavamo la conferma e la crescita e l’abbiamo avuta. Ora siamo pronti a nuove sfide, dai tour per i turisti nei luoghi misteriosi di Napoli alla prossima edizione del Festival nel 2024″. E l’amore per la letteratura continua ogni giorno anche a Iocisto la libreria del partenopei che ha allestito e fatto funzionare il Festival, come spiega la presidente Claudia Migliore: “C’è stato un grande impegno di Iocisto – spiega – nel Festival in cui abbiamo messo a disposizione oltre 30 persone volontarie nello staff impegnato in tutti ruoli, dall’accoglienza degli autori al presidio degli eventi alla biglietteria, tutto sempre con grande cura, passione e attenzione. Molti autori erano già venuti in libreria negli anni ma averli tutti cin noi e con il pubblico in un unico luogo è stato veramente bellissimo e ha portato una grande partecipazione anche all’evento di chiusura con la premiazione del premio Mistery dei lettori di Iocisto”.