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In queste ore l’Ente Parco nazionale del Vesuvio ha appreso con viva preoccupazione, dagli organi di stampa, dell’intenzione di alcuni esponenti della tifoseria della squadra del Napoli di festeggiare l’imminente scudetto organizzando una simulazione dell’esplosione del Vesuvio, con “invasione” dello stesso e l’accensione di fumogeni tricolori sulla cima del cratere.

L’Ente Parco considera questa iniziativa pericolosa e non praticabile in quanto si realizzerebbe nel cuore del parco, nella zona A di massima tutela di un parco nazionale istituito nel 1995 con decreto del presidente della Repubblica, soggetta, per la sua vulnerabilità e importanza in termini di biodiversità, a diversi livelli di protezione a livello nazionale e comunitario: la legge quadro sulle aree protette del 1991, la direttiva 92/43/Cee, la direttiva 2009/147Cee, fino alla legge istitutiva della Riserva forestale di protezione “Tirone – Alto Vesuvio”, gestita dal reparto carabinieri biodiversità di Caserta. L’Ente Parco, con una lettera del 26 aprile, ha quindi provveduto a segnalare alla prefettura e alle altre autorità competenti in materia di ordine pubblico la pericolosità ambientale e sociale di tale evenienza, chiedendo di adottare gli opportuni provvedimenti per scongiurare il verificarsi di intrusioni nell’area protetta, con conseguenti potenziali danni a persone e cose, e, in particolare, alla flora e alla fauna del Parco nazionale del Vesuvio nonché alle strutture e agli impianti tecnologici presenti. “Nessuna autorizzazione è stata rilasciata né potrà essere rilasciata – precisa il commissario straordinario dell’Ente Parco nazionale del Vesuvio, avvocato Raffaele De Luca – perché quanto proposto è in contrasto con le norme di tutela e con il buon senso, perché il cratere del Vesuvio è un luogo fragile e intrinsecamente pericoloso. Siamo tutti felici per la vittoria del Napoli – prosegue De Luca – che rende onore al territorio e porterà grande gioia tra i cittadini, ma i festeggiamenti dovranno limitarsi a quanto consentito dalle regole del vivere civile”.

“Ci stiamo coordinando – spiega il direttore dell’Ente Parco , Stefano Donati – con le forze di polizia locale dei comuni vesuviani e con il reparto carabinieri Parco del Vesuvio per assicurare un massiccio presidio e la chiusura delle aree di accesso al cratere, anche se auspichiamo che questa grande festa si svolga nelle aree abitate, senza incursioni nelle aree naturali che porterebbero ad inevitabili episodi di degrado”.