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Napoli-Cremonese è stata la prima partita del calcio italiano con una terna arbitrale tutta al femminile: il direttore di gara Maria Sole Ferrieri Caputi e le guardalinee Francesca Di Monte e Tiziana Trasciatti. Non sufficiente la partita della Ferrieri Caputi: tante piccole e grandi cose non sono andate, poco accettata in campo. Poca assistenza dalle due guardalinee. Troppi falli chiari non fischiati, mancano alcune ammonizioni (Pickel e Gaetano), venuti anche alle mani nel primo tempo, in una partita in cui gli ammoniti sono stati sei più l’espulsione (corretta) di Sernicola nel primo tempo supplementare. Lo stesso Sernicola andava espulso, in maniera diretta, già in precedenza per un brutto fallo (gamba alta) su Juan Jesus.

Nei tempi supplementari indicava spesso il pallone, mimando con il gesto, ma in molti casi non era così. Per non parlare di un fallo su Osimhen che stava andando in porta a campo aperto, neanche sanzionato con il fallo. Anche la gestione caotica sul gol dell’1-1 non è stata delle migliori. In quel caso, però, è mancato anche il supporto del VAR perché il gol di Juan Jesus poteva anche essere annullato per una carica di Simeone ai danni di Carnesecchi. A salvare la prestazione di Ferrieri Caputi ci ha pensato Luciano Spalletti nel post-partita: “Ha fatto bene. Non c’è stata nessuna differenza rispetto agli altri colleghi. E’ stato un arbitraggio ugualmente di livello”.