La Squadra Mobile della Questura di Padova, coadiuvata da equipaggi del Reparto Prevenzione Crimine “Veneto” e dalle Mobili di Udine, Rimini, Trieste, Gorizia, Milano, e dei Commissariati di Jesolo (Venezia) e Tolmezzo (Udine), ha eseguito 18 misure cautelari personali, di cui tre in carcere, due di arresti domiciliari e 13 di obbligo di dimora a cittadini italiani e stranieri indagati a vario titolo di traffico illecito di cocaina, hascisc e marijuana. Gli indagati sono residenti in varie località della provincia di Padova, e in quelle di Udine, Rimini, Venezia, Trieste, Gorizia, e Milano. Tre di loro sono accusati pure di tentato omicidio e porto illegale di armi da fuoco, in relazione a una sparatoria avvenuta ad Ibiza nel giugno 2021, Antonio Amore, chef napoletano, rimase gravemente ferito nel corso di una festa. In quell’occasione Amore fu raggiunto da tre proiettili alle gambe e da altrettanti alla testa.
Il traffico di stupefacente accertato riguarda 109 chilogrammi in tutto, di cui 47 sequestrati; la droga avrebbe fruttato sul mercato circa 7 milioni di euro. Sono state effettuate pure 24 perquisizioni domiciliari nei confronti degli indagati e di altri, nelle medesime province ed in quelle di Torino, Verona e Brescia.
Dei 18 soggetti destinatari delle misure, cinque sono risultati irreperibili sul territorio nazionale poiché dimoranti all’estero. Nel corso delle perquisizioni sono stati sequestrati 13 chilogrammi circa di marijuana e uno di cocaina, con conseguente arresto in flagranza di uno dei destinatari di obbligo di dimora e di un indagato a piede libero. Il gruppo, secondo quanto emerso nelle indagini, avrebbe avuto legami con il traffico locale ed internazionale di stupefacenti, con una consolidata clientela nel Nord-Est d’Italia, a cui smerciare ingenti quantitativi di cocaina e marijuana. L’indagine si è concentrata inizialmente intorno alle figure di due 33enni italiani, uno di Abano Terme (Padova), l’altro di Tarvisio (Udine), intercettati nel gennaio 2021 mentre discutevano sulla cessione di di un chilogrammi. I due avevano poi stretto contatti con un 42enne di Fiesso d’Artico (Venezia), titolare di una ditta di Limena (Padova), e quindi con un albanese di Rubano (Padova), entrambi in carcere. Il corriere dei due, un 21enne romeno residente a Besenello (Trento) è stato bloccato ad aprile lungo la A22 del Brennero, di rientro da Padova, con mezzo chilo di cocaina in sasso. L’altra parte del carico era stata invece trasportata da un 52enne di Padova in un’autofficina di Artegna (Udine), di proprietà di un uomo di Osoppo (Udine).
Nelle settimane successive le cessioni di droga sono aumentate, e non solo nel nord Italia, con altri controlli che avevano portato alla scoperta e al sequestro di 30.000 euro, suddivisi in mazzette da 10.000, prezzo di una transazione relativa di circa 3 chili di cocaina; la contabilità sequestrata registrava quantitativi di stupefacente intorno ai 36 chili. Un 49enne albanese di Milano a fine dicembre 2021 aveva quindi fornito 5 chili di cocaina rinvenuta e sequestrata dai poliziotti in un garage. Un altro albanese, 38enne, domiciliato a Selvazzano Dentro (Padova), ha acquistato diverso stupefacente e provvedendo poi a smerciarlo. Nell’ottobre 2021 la Squadra Mobile ha acquisito altri elementi relativi all’invio da Rimini a Padova di importanti quantitativi di stupefacente. Ad essere reperito e sequestrato pure un “libro mastro”, con diversi conteggi relativi ai proventi ottenuti dalle vendite della sostanza.