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Dall’Università Federico II di Napoli arriva “un segnale importante. Abbiamo ragazzi nel nostro ateneo che vengono da zone difficili, dove ci sono conflitti, carestie, grandi problemi sociali. Questi ragazzi godono della nostra piena esenzione delle tasse universitarie e per alcuni c’è anche la borsa di studio di Gesac”. Lo ha detto il rettore Matteo Lorito, nella cerimonia di consegna delle borse di studio Gesac a 16 studenti rifugiati e migranti nell’ateneo partenopeo.

La società di gestione aeroportuale, presente con l’ad Roberto Barbieri, “fa un atto molto importante – spiega Loritodi grande visione, sapendo che non pagare le tasse universitarie non è sufficiente per poter vivere una vita al di fuori del proprio paese. Questi studenti sono stati scelti con un percorso molto trasparente, selettivo e in maniera equilibrata”. I Paesi di provenienza dei borsisti, di cui 7 studentesse e 9 studenti, sono: Afghanistan, Guinea, Iran, Mali, Nigeria, Senegal, Sudan e Ucraina mentre i corsi di studio includono: biotecnologie mediche, economia aziendale, filosofia, giurisprudenza, lettere, medicina, ingegneria elettronica, geotecnica, informatica e meccanica, relazioni internazionali e scienze infermieristiche.

La borsa di studio “è un segnale importante – spiega Lorito – che dà a questi ragazzi e ragazze l’opportunità di poter vivere a Napoli, formarsi, raccogliere i semi della nostra cultura, il nostro modo di fare formazione. E’ un’iniziativa sociale ma anche di pace internazionale”.

Alla premiazione è intervenuto lo scrittore Maurizio De Giovanni: “Io faccio parte di una generazione – ha detto – in cui studiare era un privilegio, oggi in voi rivedo una squadra di ragazzi e ragazze con la stessa capacità e forza di volontà. Per questo provocate in me il 90% di gioia, il 9% di orgoglio per le istituzioni simboliche di Napoli come la Federico II, la Comunità di Sant’Egidio e Gesac e l’1% di malinconia, per il fatto che solidarietà, supporto al merito e accoglienza siano diventati eccezionali”.

I 16 ragazzi premiati fanno parte, spiega il delegato all’inserimento di studenti immigrati e rifugiati Francesco Dandolo, “di una platea di circa 100 studenti. Già da diversi anni abbiamo ragazzi migranti e rifugiati laureati, sia nei corsi triennali sia nei corsi magistrali e già inseriti nel mondo del lavoro. C’è un’enorme disponibilità da parte dei colleghi che ringrazio”.