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Hanno inscenato un presidio sotto il consiglio regionale, convocato oggi, ma l’aula ha snobbato gli ex percettori del Reddito di cittadinanza. Sola eccezione la consigliera Maria Muscarà, ringraziata perché “è stata l’unica a scendere e ad incontrare i manifestanti“, e inoltre “ha presentato una mozione in consiglio regionale“. Ma il gruppo “Campania per il reddito” ritiene lo stesso di aver compiuto un “piccolo ma importante passo in avanti per un movimento unitario di ex-percettori, disoccupati e precari”. Vale a dire, come specifica sui social, aver “consegnato e fatto protocollare un documento con precise richieste per l’intervento del consiglio regionale di fronte alla crescente crisi sociale determinatasi dopo il taglio del reddito di cittadinanza e con il progressivo scivolamento del paese verso un’economia di guerra“.

In sintesi, tre le richieste. La prima è una “convocazione, in tempi brevi, di una seduta monotematica del consiglio regionale con all’ordine del giorno gli interventi della regione per il sostegno al reddito”. Si invoca poi un “intervento straordinario per tutti quegli ex-percettori che al 31 ottobre non saranno stati presi in carico dai servizi sociali comunali“. Si chiede infine la “preparazione di un organico intervento legislativo che dal primo gennaio 2024 istituisca una forma di reddito di cittadinanza regionale“. Gli ex percettori sollecitano, da tempo, “la calendarizzazione della discussione sulla petizione popolare per la misura integrativa di sostegno al reddito”. Un pacchetto di richieste sinora ignorate dalla Regione. “Da tre mesi – grida al megafono l’attivista Mario Avolettochiediamo un incontro con il presidente della Regione Campania che a parole si dice contro il governo, ma nei fatti non assume nessun provvedimento per sostenere famiglie e persone che non possono arrivare a fine mese“.

Su in consiglio, Muscarà insorge. “Con 14 punti all’ordine del giorno – denuncia la consigliera del gruppo misto -, sono state effettuate solo nuove nomine Regionali che hanno ‘scavalcato’ le mozioni che oggi avrebbero dovuto essere votate prima: tra quelle presentate la mia con la massima urgenza sul Reddito di Cittadinanza“. Muscarà ricorda come ci siano “persone che non possono più mettere il piatto a tavola da quando hanno revocato il piccolo sostegno“. Stamane, però, “anziché provvedere a questi cittadini, si è stravolto l’ordine del giorno senza motivo alcuno, con le nomine, seppur importanti, che però hanno occupato più di 30 minuti a nomina, portando alla conclusione il Consiglio che doveva durare massimo due ore“. A tenere banco, infatti, è stata l’elezione dei garanti regionali per l’infanzia e per gli animali. Fumata nera, viceversa, per il difensore civico. A protestare è pure il consigliere Gennaro Saiello del M5S, autore di un’altra mozione per adottare sostegni agli ex percettori. “Nulla di tutto questo è stato discusso – dice -, ancora una volta De Luca e i suoi consiglieri dimostrano di essere scollati dalla realtà e disinteressati a risolvere i grandi problemi che affliggono i cittadini della nostra regione“.