“Ragazzi, credete nei vostri sogni e non mollate. L’università in cui siamo è il simbolo di dieci anni di cambiamento del volto di questo quartiere”. Così Salvatore Esposito, attore e scrittore, si è rivolto agli studenti universitari di Scampìa intervenuti insieme al rettore Matteo Lorito al dibattito presso l’aula magna della facoltà di medicina della Federico II.
“Da quando abbiamo inaugurato questa sede – ha detto Lorito – abbiamo cercato di dare valore al sito andando oltre la didattica, la ricerca e gli ambulatori che apriremo a breve.
La presenza di Salvatore qui è un simbolo positivo perché si è dimostrato un artista a tutto tondo, in grado di interpretare le grandi difficoltà e le crudeltà del mondo della malavita ma anche di scrivere libri interessanti e fare cinema di alto livello. Dimostrando che l’impegno di chi non vuole diventare un boss, per citare il titolo del suo primo libro, può far raggiungere risultati importanti. Ecco il nostro sforzo per dare al quartiere il futuro che merita”.
Al centro dell’incontro – come riporta IlMattino – spunti e considerazioni sui contenuti dei suoi tre libri pubblicati ‘Non volevo diventare un boss’, ‘Lo Sciamano’ e ‘Eclissi di Sangue’. “Ritornare a Scampìa dopo la pandemia e dall’ultimo giorno di riprese di “Gomorra” mi emoziona – ha detto l’ex Genny Savastano – talvolta alle fiction non si possono dare responsabilità, perché si tratta pur sempre di arte e quindi di finzione. Il mio invito a cambiare certe realtà va piuttosto alle istituzioni e alle famiglie, perché le mele marce vanno denunciate. Ogni volta che verrò qui sosterrò sempre le persone perbene di Scampia”.
L’attore ha parlato agli studenti della sua esperienza: “Da ex ragazzo cresciuto a pochi chilometri da qui, precisamente a Mugnano, ho sudato e fatto sacrifici come ho raccontato nei miei romanzi, dove dico ai giovani che sognare si può e si deve. Di università come queste devono nascerne sempre di più per essere un’opportunità per i ragazzi di Napoli”.