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Mancava la cabina di regia, ed è arrivata. Come in ogni emergenza che si rispetti, il Comune di Napoli la vara per il bradisismo. A dire il vero, le scosse sono cominciate nel 2023. Ma gli ultimi eventi hanno aggravato la situazione. E allora, vai con la cabina di regia. Un’ordinanza di ieri del sindaco Manfredi la istituisce, quale “organo con funzione decisionale deputato alla direzione e al coordinamento dell’emergenza sismica in corso”. La compongono lo stesso Manfredi, l’assessore alla protezione civile, Edoardo Cosenza, il capo di gabinetto del sindaco, il direttore generale del Comune, il dirigente del Servizio Protezione Civile.

L’ordinanza del 21 marzo dispone anche di integrare la composizione del Centro Operativo Comunale (C.O.C), attivato con un’altra ordinanza sindacale (del 13 marzo scorso). Obiettivo è inserire “anche quelle funzioni di coordinamento e di supporto necessarie per assicurare la tempestività degli interventi”. A causa della scossa di 9 giorni fa, da 4.6. – la più forte degli ultimi 40 anni – il C.o.c. è stato attivato per “fronteggiare prontamente le eventuali emergenze e criticità che possono emergere in seguito al perdurare dello sciame sismico sul territorio comunale“. Nonché, specifica l’ordinanza, “di intervenire con azioni di verifica speditiva degli eventuali danni e mediante interventi di rimozione del pericolo a tutela della pubblica e privata incolumità“. Il provvedimento del 13 marzo già prevedeva “che le funzioni, alla luce delle effettive esigenze nascenti dall’attuale emergenza” potessero “essere incrementate di ulteriori risorse umane da ricercare tra il personale comunale tutto, dirigenti compresi”.

Emergenza sisma: l’ordinanza sulla cabina di regia del Comune di Napoli

Il sindaco considera che, effettivamente, lo sciame partito con la violenta scossa ha determinato “una grave situazione di pericolo per l’incolumità delle persone e per la sicurezza degli edifici pubblici e privati”. Inoltre, ricorda come un decreto del Ministro per la Protezione Civile del 13 marzo abbia ordinato la mobilitazione straordinaria del Servizio Nazionale della Protezione Civile. Una decisione adottata “al fine di fronteggiare le criticità in atto”. Una successiva nota del Capo Dipartimento della Protezione Civile ha indicato le spese ritenute ammissibili a contributo, tra quelle “sostenute dalle Amministrazioni coinvolte per il soccorso e l’assistenza alla popolazione colpita”. Ecco perché Manfredi ritiene “necessario procedere all’integrazione delle funzioni e dei referenti in seno al Centro Operativo Comunale”. Intanto, su indicazione del sindaco il Comune di Napoli comunica di aver individuato un’area idonea per l’l’allestimento di una struttura temporanea di accoglienza. Si trova in via Terracina 220, nei pressi dell’ospedale San Paolo. Ha “una capacità compresa tra le 20 e le 50 persone”. Altri punti di accoglienza sono in via Acate, nella sede della municipallità 10 (circa 20 posti disponibili), in una struttura a Marechiaro (circa 40 posti riservati a soggetti fragili). Ci sono poi “ulteriori soluzioni di ospitalità“, presso alberghi aderenti all’iniziativa.