Riceviamo e pubblichiamo la nota stampa a firma degli attivisti dei territori di Bagnoli e Fuorigrotta in merito all’emergenza bradisismo.
L’iniziativa di oggi di alcuni abitanti del territorio è molto chiara: da anni, soprattutto con l’accelerazione della crisi bradisismica di questi mesi, abbiamo chiesto che venissero qui sul territorio Prefetto, Sindaco e autorità competenti in una Municipalità latitante a riguardo. Ora ci sarà un Consiglio al Maschio Angioino ma noi chiediamo che si faccia sui territori della X e anche della IX Municipalità per rispondere alle richieste di controlli a tappeto per la stabilità di edifici pubblici e privati, alle soluzioni alternative e sostenibili per gli eventuali sfollati da edifici a rischio tutelandoli e non lasciando singoli individui più fragili se chiamare o no la Protezione Civile terrorizzati dal terremoto ma anche da un evacuazione trovandosi per strada, ad un piano di blocco dei mutui e degli affitti per tutte e tutti gli eventuali sfollati di Agnano, all’adeguamento delle vie di fuga al numero di abitanti con gestione efficace del traffico, apertura dell’ex base Nato e delle aree sicure dell’ex Italsider, creando punti di raccolta e ristoro in particolare per persone con disabilità, bambini/e e anziani alla garanzia di presidi fissi per il supporto psicologico e medico, alla mappatura delle persone non autosufficienti per interventi domiciliari tempestivi in caso di scossa.
Ma è un iniziativa che riguarda tutta la questione Bagnoli: è zona rossa e bisognerebbe discutere del blocco della cementificazione nei Campi Flegrei, fermando subito tutti i nuovi progetti di edilizia privata.
Invece su Bagnoli da un anno della passerella della Meloni e di Manfredi, il territorio non è ascoltato. A Luglio del 2024 quando il Sindaco di Napoli insieme alla Presidente del Consiglio ed il Ministro per la Coesione ed il Sud, Raffaele Fitto, firmò all’Auditorium un assegno da 1,250 miliardi di euro e l’ennesimo accordo su Bagnoli? Presentarono un decreto legge che prevedeva soldi presi dal fondo coesione della Regione, insieme a un piano di riqualificazione pieno di dubbi sul cronoprogramma delle risorse, sulle bonifiche ed i tempi di queste, sulla discussione nelle stanze chiuse sulla Colmata e di altri elementi urbanistici con scelte dall’alto.
I nostri governanti torneranno il 20 Marzo con un nuovo blitz che leggiamo solo sui giornali.
L’anno scorso andammo a chiedere di partecipare ed essere ricevuti, ma si chiusero con la stampa mentre Polizia ed Esercito militarizzavano un quartiere, bloccavano con forza un corteo autorizzato, denunciavano gli abitanti del territorio.
In tutto questo tempo non hanno risposto a nessuna delle domande che il territorio ha sottoposto costantemente né alle richieste di clausole sociali per il lavoro ed il risarcimento sociale ed economico del territorio.
Hanno premiato chi ha inquinato quell’area con l’accordo che il Commissariato di Governo (e Sindaco Manfredi) ha trovato con la Cementir che ha ceduto gratuitamente i terreni in cambio di non dover pagare i costi della bonifica mentre la Cementir, gruppo Caltagirone, e la Fintecna, un’azienda di Stato, erano e sono responsabili dell’inquinamento di Bagnoli.
Hanno rinunciato alla rimozione della colmata per una “messa in sicurezza”, qualche parcheggi per “normalizzare” il caos prodotto dall’industria della movida sul litorale che andrebbe liberato, quattro spiccioli ai residenti di Coroglio e vogliono far diventare il porticciolo un progetto di Porto per grandi yacht.
Hanno ridisegnato l’intero piano urbanistico del sito mentre oggi vorranno decidere per la possibilità di una nuova opera come un Centro congressi nell’ex acciaieria tra i più grandi d’Europa.
Ma soprattutto in tutto quest’anno hanno continuato a latitare, senza parlare, consultare, rapportarsi con il territorio, senza fornire informazioni precise e reali circa l’avanzamento dei lavori di bonifica a terra con lo smaltimento e la depurazione dei suoli fatto in loco.