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Napoli – Quinta udienza del processo per l’omicidio di Rosa Alfieri, la 22enne di Grumo Nevano, in provincia di Napoli, uccisa dal reo confesso Elpidio D’Ambra, 31 anni, nelle prime ore del pomeriggio del primo febbraio del 2022. Un delitto maturato nell’abitazione dell’imputato, che si trova nello stesso cortile dove abitava la vittima. Sul banco dei testimoni, davanti ai giudici della seconda sezione di Corte di Assise di Napoli (presidente Concetta Cristiano, giudice a latere Paola Scandone) Cristina Salas Martinez, mamma dell’imputato chiamata dalla difesa di Elpidio D’Ambra. La donna, di origine spagnola, ha descritto la vita del figlio, picchiato da piccolo dal padre molto violento, morto per overdose. Nella lunga audizione durata circa un’ora la mamma dell’imputato ha descritto il figlio come un uomo che problemi di salute mentale, soggetto a frequenti crisi di assenze. Durante l’esposizione, Cristina Salas Martinez, piangendo, ha però anche affermato che non era lì per difendere il figlio, meritevole di una dura punizione, che lei capiva il dolore dei genitori della vittima. Dal contro interrogatorio del pubblico ministero Rossana Esposito e del legale di parte civile Carmine Busiello, è però poi emerso che dopo il ritorno in Italia dalla Spagna dove aveva scontato cinque anni di carcere per rapine, D’Ambra aveva coabitato con la mamma solo un paio di settimane. Il presidente ha aggiornato il processo per il 17 febbraio: in quell’occasione verrà ascoltato l’imputato. Per il padre di Rosa Alfieri, uscito dall’aula in lacrime, è stata un’altra giornata durissima, anche perché domani ricorre il primo anniversario dell’omicidio della figlia. La ragazza verrà ricordata alle 18,30 presso la basilica di San Tammaro dove si celebrerà una messa di suffragio da parte del parroco don Carmine Spada.