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“Mattarella ha apprezzato gli sforzi sin qui fatti e poi, da buon cristiano, ha condiviso la speranza del cambiamento”. Lo spiega in un’intervista don Maurizio Patriciello, parroco di Caivano, dopo la visita a sorpresa del presidente della Repubblica Sergio Mattarella.
   
“E come noi ha anche commentato con favore l’intervento che si sta organizzando a Palermo sulla falsariga di quanto fatto qui. Tra l’altro è una città cara a entrambi – prosegue -. Ero lì quando la mafia gli uccise il fratello. E oggi sono in stretto contatto con il mio confratello don Antonio Garau, che è impegnato nel progetto”.
   
La visita del capo dello Stato è stata “un’emozione grande. A un certo punto il prefetto mi ha detto: ‘Sta arrivando Mattarella, viene alla messa, mi raccomando, silenzio totale con tutti, non deve saperlo nessuno’ – racconta don Maurizio -. Io sono rimasto basito. Quasi non ci credevo che il capo dello Stato stesse venendo da noi. Ma è stato un attimo, poi mi sono ricordato di una cosa. Lui ce l’aveva detto”.
    
In un’intervista al Messaggero don Maurizio Patriciello spiega come “la presenza del capo dello Stato è un segnale forte, non va mica in tutte le parrocchie. Lo ha chiesto proprio lui – racconta -, una sorpresa incredibile, non lo ho invitato, non era neanche il caso pensavo. Alla fine della messa ha preso la parola, non voleva neanche prenderla”.
    
In questo ultimo anno “molto è cambiato. La prima cosa? Abbiamo un centro sportivo che era una discarica, un cadavere puzzolente e ora è un gioiello. È nato un polo universitario con due facoltà, potenziate le scuole, sono arrivati i vigili urbani: non c’erano mai stati. E assistenti sociali. Attenzione c’è – conclude -. Ed è passato solamente un anno. Non ho mai visto tante cose insieme fatte da un governo in un solo anno. Se viene un presidente, viene a confermare qualcosa che si sta muovendo”.