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Tutti insieme si può fare”. Così don Luigi Merola, responsabile della fondazione ‘a voce d’e creature sintetizza quanto fatto in tanti anni nella struttura confiscata di via Piazzola, a Napoli, dove oggi è atteso il ministro dell’Interno, Matteo Piantedosi. In 17 anni nei locali della fondazione sono passati più di 1200 ragazzi che sono stati impegnati in attività laboratoriali e sportive. “Dobbiamo capire che lo Stato siamo noi tutti”, ha proseguito don Merola che si dice soddisfatto dell’attenzione che il responsabile del Viminale ha voluto riservare, con una visita, alla struttura.
I ragazzi hanno bisogno di persone che li accompagnino – ha proseguito – che siano educatori, che siano le famiglie”. Per don Merola “i ragazzi hanno bisogno di essere impegnati e la criminalità la si combatte dando un lavoro, delle opportunità”.

Dove c’è disagio bisogna mandare i migliori professionisti“. Lo ha detto don Luigi Merola parlando nel corso della visita alla fondazione a voce d’ e creature, a Napoli dove si è recato oggi il ministro Piantedosi.
Don Merola ha ricordato che la gestione della fondazione comporta una spesa di 300mila euro ed ha voluto ringraziare alcuni imprenditori che da sempre sostengono le attività della fondazione.

La sicurezza non la si fa solo con la presenza delle forze dell’ordine ma anche così”. Lo ha detto il ministro dell’Interno, Matteo Piantedosi, che sta visitando la fondazione ‘a voce d’e creature “, a Napoli.
Sto qui non solo per testimoniare quello che si è fatto – ha proseguito – ma anche quello che si può e si deve fare. Noi abbiamo un programma molto importante sulla redistribuzione, a scopi come questo, dei beni confiscati”. Il ministro Piantedosi è stato accolto da don Luigi Merola. Poi si è recato al campo di calcio dove c’erano numerosi ragazzi.

Cercheremo sempre di sostenere sempre iniziative come queste“. Lo ha detto il ministro dell’Interno, Matteo Piantedosi, in visita alla fondazione ‘a voce d’e creature’ a Napoli. Rivolgendosi ai ragazzi presenti il ministro ha “detto che non esistono obiettivi irraggiungibili” e li ha invitati a dire ad altri l’esperienza che stanno facendo.
“Dobbiamo essere testimoni di questo spirito positivo che c’è a Napoli“, ha aggiunto dicendo di essere grato a chi lo ha invitato. Poi il ministro ha risposto ad alcune domande poste dai ragazzi presenti.