Iniziano nella zona dei Campi Flegrei le prove di evacuazione degli ospedali in caso di forti terremoti per il bradisismo o l’eruzione. Domani dalle 11 alle 13 ci sarà la prova all’ospedale San Giuliano del Comune di Giugliano e al San Giovanni di Dio di Frattamaggiore. Sabato, sempre dalle 11 alle 13, ci sarà la prova di evacuazione all’ospedale Santa Maria delle Grazie di Pozzuoli. Lo apprende l’Ansa.
Insieme con l’avvio delle prove di evacuazione, parte anche la preparazione del piano ufficiale che il comitato della sanità sta preparando da attuare in caso di pericolo e che è composto dal direttore generale della Sanità, Nino Postiglione e dai direttori generali dell’Asl Napoli 1 Ciro Verdoliva, dell’Asl Napoli 2 Mario Iervolino e dell’Asl Napoli 3 Giuseppe Russo. Il comitato, che è coordinato da Verdoliva, sta anche esaminando tutte le strutture sanitarie dei territori interessati. E’ ritenuto infatti “necessario procedere con urgenza alla ricognizione di tutte le strutture sanitarie e socio-sanitarie che insistono nel territorio di competenza, specificando il numero dei posti letto attivi per disciplina e per intensità di cure, il numero massimo dei degenti ospitabili e quanto altro necessario a predisporre soluzioni assistenziali alternative in caso di necessità”. La Regione nei giorni scorsi ha stabilito che tale ricognizione deve essere avviata nel tempo più breve possibile e così sarà completata dalla valutazione del grado di vulnerabilità sismica delle strutture. Il regolamento della Regione Campania in merito di pericolo prevede lo spostamento dei pazienti ospitati in strutture sanitarie o socio-sanitarie che devono essere evacuate e, se necessario, il ricovero in strutture alternative in fase II di preallarme, l’attività per assicurare la continuità dei servizi di assistenza sanitaria e in particolare di l’emergenza e urgenza, in fase II di preallarme e in fase III di allarme, ma anche la continuità dei servizi di assistenza saniataria nelle Regioni e Province autonome gemellate per i soggetti residenti o domiciliati nei Comuni della Zona rossa da evacuare in fase III di allarme, non ricoverati in strutture saniatarie o socio-sanitarie.