Napoli – “Ancora impunità verso chi aggredisce un operatore di polizia”. Così, in una nota, Vincenzo Piscozzo, segretario generale dell’Unione Sindacale Italiana Finanzieri, il segretario nazionale Luigi Rotundo e il segretario Regionale Campania, Raffaele Camberlingo, commentano “indignati” la decisione di disporre “la liberazione con divieto di dimora nel territorio della città di Napoli” nei confronti di un trentenne, di origini senegalesi, che ha aggredito i finanzieri che l’hanno arrestato con un’arma da taglio.
“Sempre più spesso, – sottolineano i sindacalisti – con una frequenza allarmante, ci ritroviamo a dover commentare episodi di cronaca che raccontano una realtà disarmante. A Napoli, un trentenne di origini senegalesi è stato arrestato dai finanzieri del Gruppo Pronto Impiego Napoli perché in possesso di sostanze stupefacenti pronte per lo spaccio. La reazione dell’uomo è stata, ancora una volta, violenta contro i militari che sono stati aggrediti con un’arma da taglio, per fortuna senza conseguenze per i colleghi. Ma ciò che indigna è che dopo la condanna a un anno e otto mesi di reclusione, oltre a 4.400 euro di multa, per il senegalese è stata disposta la liberazione con divieto di dimora nel territorio della città di Napoli”.
Per Piscozzo, Rotundo e Camberlingo “chi infrange la legge dovrebbe scontare una pena adeguata, ancor più se la condanna ha a che fare con aggressioni verso coloro che quotidianamente sono chiamati a tutelare la sicurezza dei cittadini e il rispetto della legge”.
“Da anni – concludono – chiediamo un inasprimento delle pene nei confronti di aggredisce gli operatori di polizia e strumenti normativi e tecnici adeguati per fronteggiare un fenomeno che si allarga a macchia d’olio. Il governo e la politica intervengano per attivare tutte le tutele necessarie affinché le forze di polizia possano svolgere al meglio il loro lavoro”.