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Napoli – Sono in mobilitazione ormai da mesi. Si tratta dei dipendenti Hitachi che chiedono il reintegro di 4 lavoratori, invitando il sindaco di Napoli, Luigi de Magistris, il prefetto, Carmela Pagano, a intervenire per risolvere la vertenza.

Intanto, da ormai 24 ore, i dipendenti sono in agitazione facendo ricorso a un gesto più che plateale: il giorno della festa di San Gennaro sono saliti sul balcone di Palazzo Reale, in piazza del Plebiscito, e da lì minacciano il suicidio se le istituzioni non accetteranno di ascoltare la loro vertenza.

“Basta chiacchiere”, scrivono su un cartellone apposto fuori all’ingresso di Palazzo Reale dove i vigili del fuoco hanno piazzato un cuscino di protezione. Sul posto anche carabinieri, vigili urbani e polizia. I lavoratori invocano anche l’intervento del Santo Patrono di Napoli: “San Gennaro, aiutaci tu”, si legge su uno striscione calato da Palazzo Reale.

“Quando ci svegliamo? Senza resistenza i padroni fanno quello che vogliono”, si legge in un volantino che i 4 dipendenti licenziati hanno consegnato ai loro colleghi che lavorano nello stabilimento Hitachi di via Argine. “Siamo una massa che unita fa paura”, scrivono, invitando gli altri lavoratori del gruppo ad unirsi alla loro protesta.

“Aniello, Massimo, Alfredo e Vincenzo devono tornare a lavorare – si legge nella lettera -, all’Hitachi o alla Leonardo, decidano gli artefici di questo guaio, ma a Napoli non in trasferte improbabili a migliaia di chilometri di distanza”. Nessun trasferimento in particolare per Aniello De Lucia, uno dei dipendenti licenziati dall’Hitachi. Sua figlia Carmela è morta la scorsa settimana. “Ma invece di essere tutelato, insieme agli altri compagni, per questa condizione è stato buttato fuori. Aniello e i suoi compagni sono stati licenziati perché invalidi o con problemi familiari oppure perché troppo anziani”.