Un gran numero di dipendenti dell’Anm, l’Azienda napoletana mobilità, continua ad essere assente, specie per malattia, e ormai da tre giorni il servizio della metropolitana è in tilt, con enormi disagi per cittadini e turisti. Una situazione che ha mandato su tutte le furie il sindaco Gaetano Manfredi: “non ci si può mettere in malattia e bloccare la metropolitana. E’ inaccettabile”.
Quella di oggi è la terza giornata nera per gli utenti del servizio di trasporto pubblico a Napoli. I treni della linea 1 della metropolitana si sono fermati dalle 12:45 (per quattro ore) per uno sciopero proclamato dall’organizzazione sindacale Usb, ma in realtà forti disagi si sono registrati sin dal primo mattino quando la circolazione è stata limitata alla tratta ‘Dante-Piscinola’, con migliaia di utenti che alla fermata ‘Garibaldi’, cioè la stazione centrale (prevalentemente turisti) sono rimasti a piedi. Non meglio è andata sulla linea 6 della metro dove la circolazione è stata “sospesa fino a fine servizio per problemi tecnici”.
Anche oggi, come nei giorni passati, sono giunti in azienda numerosi certificati medici presentati dal personale dell’Anm addetto alla linea 1 del metrò. Assenze che di fatto hanno sguarnito le stazioni, ma anche postazioni indispensabili come le centrali di controllo, che sono preposte alla sicurezza della circolazione sull’intera tratta. C’è da dire che tra il personale dell’Anm addetto alla linea c’è tensione da giorni a causa della mancata corresponsione sulla busta paga di marzo di alcune indennità, ma questo – come ha tuonato Manfredi – non può giustificare il blocco della circolazione.
“Questo non è stato uno sciopero. Il personale si è messo in malattia ed è un comportamento che stigmatizzo fortemente”, ha detto il sindaco. “Ci possono essere state delle incomprensioni, nell’ultima busta paga ci sono state delle decurtazioni che poi si valuterà come riuscire a compensare, ma non ci si può mettere in malattia e bloccare la metropolitana. E’ una cosa inaccettabile, noi dobbiamo ragionare rispettando le regole”. Manfredi ha infine espresso l’auspicio che “tutto rientri in tempi molto rapidi, ma sicuramente non è stata una pagina positiva per la città e per l’Anm su cui noi stiamo profondendo degli sforzi enormi”.
La rabbia degli utenti per l’ennesima giornata di disservizio si è riversata soprattutto sui social, dove in centinaia hanno postato commenti di fuoco. Domani, intanto, la questione sarà affrontata nel corso di un vertice ad hoc convocato al Comune di Napoli.
Quella di oggi è la terza giornata nera per gli utenti del servizio di trasporto pubblico a Napoli. I treni della linea 1 della metropolitana si sono fermati dalle 12:45 (per quattro ore) per uno sciopero proclamato dall’organizzazione sindacale Usb, ma in realtà forti disagi si sono registrati sin dal primo mattino quando la circolazione è stata limitata alla tratta ‘Dante-Piscinola’, con migliaia di utenti che alla fermata ‘Garibaldi’, cioè la stazione centrale (prevalentemente turisti) sono rimasti a piedi. Non meglio è andata sulla linea 6 della metro dove la circolazione è stata “sospesa fino a fine servizio per problemi tecnici”.
Anche oggi, come nei giorni passati, sono giunti in azienda numerosi certificati medici presentati dal personale dell’Anm addetto alla linea 1 del metrò. Assenze che di fatto hanno sguarnito le stazioni, ma anche postazioni indispensabili come le centrali di controllo, che sono preposte alla sicurezza della circolazione sull’intera tratta. C’è da dire che tra il personale dell’Anm addetto alla linea c’è tensione da giorni a causa della mancata corresponsione sulla busta paga di marzo di alcune indennità, ma questo – come ha tuonato Manfredi – non può giustificare il blocco della circolazione.
“Questo non è stato uno sciopero. Il personale si è messo in malattia ed è un comportamento che stigmatizzo fortemente”, ha detto il sindaco. “Ci possono essere state delle incomprensioni, nell’ultima busta paga ci sono state delle decurtazioni che poi si valuterà come riuscire a compensare, ma non ci si può mettere in malattia e bloccare la metropolitana. E’ una cosa inaccettabile, noi dobbiamo ragionare rispettando le regole”. Manfredi ha infine espresso l’auspicio che “tutto rientri in tempi molto rapidi, ma sicuramente non è stata una pagina positiva per la città e per l’Anm su cui noi stiamo profondendo degli sforzi enormi”.
La rabbia degli utenti per l’ennesima giornata di disservizio si è riversata soprattutto sui social, dove in centinaia hanno postato commenti di fuoco. Domani, intanto, la questione sarà affrontata nel corso di un vertice ad hoc convocato al Comune di Napoli.
“Per fugare ogni dubbio su quanto accaduto questo fine settimana, l’azienda dovrebbe attivare tutte le procedure previste, a tutela dell’utenza e di coloro che non hanno potuto usufruire del servizio pubblico, avviando pertanto le opportune verifiche del caso”. Lo afferma Nino Simeone, presidente della Commissione Infrastrutture e Mobilità del Consiglio comunale di Napoli, in relazione ai disservizi che hanno interessato la metropolitana di Napoli.
Secondo Simeone, quello che è successo “ha evidenziato criticità che presso la sede Anm di Fuorigrotta non sono state adeguatamente affrontate. Negli ultimi anni, non si è provveduto ad attivare percorsi di crescita professionale interni (job opportunity) per le figure strategiche, privilegiando invece ambiti meno rilevanti. Un esempio significativo: perché non si è ritenuto opportuno abilitare gli agenti di stazione a svolgere, in casi eccezionali, le funzioni di Dco (Dirigente centrale operativo – ndr)? Questo avrebbe evitato il blocco del servizio, in quanto, è bene chiarire, che sia i macchinisti che gli agenti di stazione erano regolarmente presenti sul posto di lavoro. Non è accettabile che picchi di assenze, anche se limitate a poche unità, di un singolo settore, possano compromettere il funzionamento dell’intera rete metropolitana di Napoli, un’infrastruttura essenziale che garantisce il trasporto quotidiano di decine di migliaia di cittadini. A ciò si aggiunge l’effetto domino che tale disservizio ha generato sul trasporto su gomma e sul personale viaggiante che, come al solito, hanno fatto da cuscinetto pur essendo impossibilitati ad assorbire l’ingente flusso di passeggeri proveniente dalle metro. Si tratta – conclude Simeone – di una responsabilità del management aziendale, il quale, a partire da domani, in sinergia con il nuovo Consiglio di Amministrazione, dovrà ridurre drasticamente le dichiarazioni e concentrarsi sulla risoluzione concreta di queste ed altre criticità”.
Secondo Simeone, quello che è successo “ha evidenziato criticità che presso la sede Anm di Fuorigrotta non sono state adeguatamente affrontate. Negli ultimi anni, non si è provveduto ad attivare percorsi di crescita professionale interni (job opportunity) per le figure strategiche, privilegiando invece ambiti meno rilevanti. Un esempio significativo: perché non si è ritenuto opportuno abilitare gli agenti di stazione a svolgere, in casi eccezionali, le funzioni di Dco (Dirigente centrale operativo – ndr)? Questo avrebbe evitato il blocco del servizio, in quanto, è bene chiarire, che sia i macchinisti che gli agenti di stazione erano regolarmente presenti sul posto di lavoro. Non è accettabile che picchi di assenze, anche se limitate a poche unità, di un singolo settore, possano compromettere il funzionamento dell’intera rete metropolitana di Napoli, un’infrastruttura essenziale che garantisce il trasporto quotidiano di decine di migliaia di cittadini. A ciò si aggiunge l’effetto domino che tale disservizio ha generato sul trasporto su gomma e sul personale viaggiante che, come al solito, hanno fatto da cuscinetto pur essendo impossibilitati ad assorbire l’ingente flusso di passeggeri proveniente dalle metro. Si tratta – conclude Simeone – di una responsabilità del management aziendale, il quale, a partire da domani, in sinergia con il nuovo Consiglio di Amministrazione, dovrà ridurre drasticamente le dichiarazioni e concentrarsi sulla risoluzione concreta di queste ed altre criticità”.