“È stata una disgrazia, la pistola l’ho trovata appoggiata sulla ruota di una macchina parcheggiata, non ne avevo mai maneggiata una, non ho capito se fosse vera o falsa, all’improvviso è partito un colpo e ho capito quello che era successo quando ho visto Arcangelo a terra”. A raccontare, in sintesi, cosa ha detto agli inquirenti il 19enne Renato Caiafa, è il suo avvocato, Annalisa Recano.
Caiafa è stato sottoposto a fermo dalla Procura di Napoli al termine di indagini della Squadra Mobile, per detenzione e ricettazione della pistola semiautomatica dalla quale tra venerdì e sabato scorsi è partito il colpo che ha centrato alla testa il cugino Arcangelo Correrà, morto una manciata di ore dopo in ospedale. Il giovane è stato anche iscritto nel registro degli indagati per il reato di omicidio colposo del cugino.