NAPOLI – Il teatrino della politica si nutre per definizione di immagini. Di donne e uomini-immagine a favore di telecamere prima che di front runner, per dirla con Enrico Letta.
In questi giorni, non è passato inosservato, quindi, il nuovo look di Matteo Salvini. Subito dopo aver contribuito alla caduta del Governo Draghi, quasi per voler cambiare subito pagina, ha tagliato la sua proverbiale barba.
Ora: si sa che barba e baffi sono stati spesso e volentieri segni distintivi anche politici, da quella lunga di Marx a quella intoccabile dei talebani fino a quella odiata da Silvio Berlusconi che non la sopporta nè per se stesso nè sul viso dei suoi interlocutori.
Fatto sta che oggi, un giudizio sul suo nuovo aspetto del leader della Lega è arrivato dal Governatore della Campania Vincenzo De Luca.
Nel corso della sua consueta diretta Facebook del venerdì, premettendo che Salvini è “una persona gradevole sul piano dei rapporti umani, il problema si pone quando parla di politica”, l’inquilino di Palazzo Santa Lucia l’ha messa così:
“Il taglio della barba gli ha determinato sul piano estetico un effetto pingiuno, nel senso che tutta la pappagorgia è venuta fuori. A Napoli si sarebbe detto un effetto capitone. Non so chi lo consiglia sul piano estetico, su quello politico va a ruota libera, ma è stato solo un episodio che ci ha fatto sorridere per un istante…”.
E comunque: De Luca ha dimostrato anche che non perde di vista il leader della Lega. Infatti, subito dopo, ha aggiunto: “Mi pare che stia riparando all’errore fatto”.
Tuttavia, ha concluso così: “Dopo il 25 settembre (il giorno delle elezioni, ndr), ne vedremo delle belle”.
Nel frattempo, però, non è mancata la replica da parte del Carroccio.
A difendere il look di Salvini ci ha pensato il capogruppo della Lega in Regione, Gianpiero Zinzi:
“Con un servizio trasporti che lascia a piedi i passeggeri, con una rimodulazione dei tetti di spesa mensili che costringe i campani a pagare di tasca propria gli esami, De Luca si concede il lusso di dare giudizi estetici su Salvini. Una domanda è d’obbligo: presidente, ma tutto bene?”