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Le blatte alcuni se le ritrovano in casa, mentre di topi si ravvisa “un pascolare notturno”. C’è un’emergenza igienico-sanitaria al corso Vittorio Emanuele, denunciata da residenti e dal locale comitato civico. Sono partiti diversi esposti all’Asl Napoli 1 e al Comune. La richiesta urgente è di deblattizzazione, derattizzazione e pulizia delle caditoie. Il tratto interessato, circa 300 metri, va da piazzetta Santa Maria Apparente alla scala Nagar. Siamo a cavallo tra prima e seconda municipalità. Un’area “densamente abitata, ad alto flusso di transiti ma un po’ abbandonata a se stessa” spiegano dal direttivo del comitato residenti. “E poi – aggiungono – chiediamo l’invio di ispettori dell’Asia per fare multe ai trasgressori”. La problematica, a sentirli, è infatti complessa. E non mancano accuse agli abitanti. “La gente è scostumata – dice un commerciante -, conferisce spazzatura a tutte le ore”.

Da anni il comitato ha avviato un dialogo con l’Asia. Grazie a questo, l’azienda partecipata ha installato dei cestini gettacarte. Purtroppo, qualcuno li ha anche vandalizzati. Il comitato però vuole proseguire il percorso. C’è l’idea di stampare e distribuire un vademecum, con le istruzioni del corretto conferimento. Ma intanto crea allarme il mix tra caldo e rifiuti. E un intervento si chiede a gran voce. Nel tempo, ci sono state proteste di piazza. I residenti sono anche scesi in strada con scopa e palette. Una provocazione, forse. Però hanno pulito, evidenziando le lacune dei servizi pubblici.

Ma non ci sono solo le manifestazioni. Con l’Asia continua l’interlocuzione. “Siamo riusciti – racconta un esponente del comitato – a ottenere lo spazzamento delle strade due volte a settimana, ma dopo l’estate non è ancora ripreso”. Il sogno, per così dire, sarebbe uno spazzino tutti i giorni. Serve senso civico dei cittadini, ma anche impegno delle istituzioni. La storia non è nuova, insomma. “È anche la teoria del vetro rotto – sintetizza il  commerciante -: ripristinando decoro e pulizia, la gente dovrebbe essere influenzata a comportarsi meglio”. Tutto fa brodo, in poche parole. Anche una famosa tesi sociologica, ripescata dalla New York anni ’90. Quando sindaco era Rudy Giuliani. Qui però siamo a Napoli, e tutto sembra più complicato. E al corso, le più esposte sono botteghe e abitazioni al piano terra. “Ho messo le trappole per topi, ne ho beccati due” ammette l’esercente.

Con ratti e blatte è una guerra silenziosa. I topi si addensano di più al Petraio, dal lato delle scale. Lì sono presenti diversi giardini. “I condomìni qui – precisa un membro del  comitato – spendono soldi per deblattizzazione e derattizzazione, ma con tutto ciò i rischi non si sono eliminati”. Occorre un’operazione a largo raggio, per la liberazione. Fino ad allora, disagi e paure non cesseranno. Soprattutto per le persone fragili. Una residente ha scritto all’Asl per esporre la sua situazione. È un’invalida certificata, ha basse difese immunitarie. “Gli abitanti della zona – espone – si trovano puntualmente ogni anno specialmente nei periodi di forte caldo a combattere con blatte che spuntano dai tombini e raggiungono gli interni degli appartamenti e degli androni dei condomini”. La donna sventola un calendario delle disinfestazioni dell’Asl, previste a luglio scorso. Per chi vive qui, tali interventi sono però un punto interrogativo. E allora si torna a invocare misure immediate.