Gli abitanti della Vela Celeste a Scampia hanno abbandonato il tendone che è stato allestito dalla Protezione Civile. Stamattina erano circa 500 le persone in uno spazio dove ora ce ne sono circa 30; gli altri sono andati a casa di parenti e amici. La situazione sembra tornata alla calma. Si attendono notizie dalla riunione in Prefettura dove verrà deciso e comunicato se e quanti cittadini potranno tornare nelle loro case nella Vela Celeste e chi invece andrà a dormire in altre strutture a partire dalle palestre di alcune scuole di Napoli.
Decine di persone che erano state sistemate sotto alle tende in prossimità della Vela Celeste a Scampia hanno occupato per protesta alcuni locali della vicina Università Federico II. A farlo sapere sono gli animatori dello storico comitato ‘Vele di Scampia’. Lo stesso che negli anni ha interloquito con le istituzioni per risolvere il problema dei residenti dei palazzoni di Scampia. “Chiediamo soluzioni veloci a questo momento di emergenza e decisioni strutturali per l’annoso problema dei residenti delle Vele. Non possiamo stare per strada. Tra di noi ci sono donne, bambini e invalidi. E per ora stiamo bene dove stiamo”, dice un portavoce del comitato.
“Il sentimento di solidarietà di tutto l’Ateneo, per i familiari delle vittime e dei feriti del crollo della notte scorsa, è profondo. Come già detto, la disgrazia accaduta ci tocca fortemente. Naturalmente le porte della nostra sede sono aperte per coloro che hanno necessità di un ricovero. Auspico una soluzione a breve, consapevole degli sforzi che il Sindaco e il Prefetto di Napoli stanno profondendo per affrontare l’emergenza”. Lo scrive, in una nota, il rettore dell’Università ‘Federico II’ di Napoli Matteo Lorito.
“Un pensiero va alle vittime e ai feriti, con particolare preoccupazione per i bimbi coinvolti. Un abbraccio va ai parenti. L’intero Ateneo federiciano è vicino alla popolazione di Scampia”, si legge ancora nella nota.