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Entrano in piazza Municipio avvolti da fumogeni rossi, tra lo stupore di tanti turisti in short. Gli abitanti delle Vele sfilano al centro, da piazza Dante al Comune di Napoli. E la realtà fa irruzione nella città patinata, quella del boom turistico. Una retorica cara alla propaganda dei politici, e dei loro corifei mediatici. “Il tempo è scaduto! Mo’ basta” recita lo striscione in testa al corteo di centinaia di persone. A 8 giorni dal tragico crollo nella Vela Celeste, le richieste sono chiare. Si invocano “soluzioni immediate e concrete”, dice Davide Dioguardi, responsabile comunicazione del Comitato Vele. Molti sfollati ancora occupano la facoltà di Medicina a Scampia. Ma si vuole pure, specifica Dioguardi, “l’immediata apertura dei cantiere per l’abbattimento dei mostri di cemento e la costruzione dei nuovi alloggi”.

Una delegazione del comitato viene ricevuta dall’amministrazione comunale. Da quanto si apprende, il Comune attiverà una procedura con i servizi sociali, per la collocazione negli alberghi. Al momento ci  sarebbe la disponibilità di 50 camere. Sul tavolo anche la garanzia del sussidio economico, da erogare a chi preferisce l’autonoma sistemazione. Per ora sarebbe stanziato un milione di euro del Comune, in attesa di risorse del governo. Nell’incontro, il sindaco Manfredi garantirebbe anche il rispetto del censimento comunale del 2023. Il dato, recepito dal piano regionale, è inserito nel progetto Restart Scampia. Ed è importante, perché  darebbe diritto al nuovo alloggio. Palazzo San Giacomo, inoltre, prevedrebbe una soluzione abitativa e un sostegno lavorativo per i feriti nel crollo. Un fondo comunale di solidarietà è stato azionato, con dotazione iniziale di 100mila euro. I soldi saranno utilizzati per acquisti di beni di consumo, e prestazioni di servizi a favore delle famiglie.

Questo trapela dal caldissimo pomeriggio, animato dai cori della protesta. Il più gettonato è “Dignità”, ma non manca un rabbioso “assassini”. Un altro striscione ricorda le tre vittime del ballatoio killer. C’è scritto semplicemente “Per Roberto, Patrizia e Margherita”. Qualche manifestante se la prende col governo (“non ha fatto nulla”). Il presidente della municipalità 8, Nicola Nardella, sottolinea: “Ci sono istituzioni e istituzioni, noi abbiamo mandato i nostri assistenti sociali, il nostro direttore è stato presente h24 là dentro”. Questo per sostenere che “la Protezione civile avrebbe potuto fare qualcosa in più”.

Chiedono poi l’accertamento delle responsabilità la rete social No Box-Diritto alla città e L’Associazione unità delle sinistre. Ricordando le “numerose segnalazioni”, negli anni, ed anche una ordinanza sindacale di sgombero della Vela Celeste. “Una amministrazione seria – afferma una nota congiunta – dovrebbe istituire una commissione di indagine e, se non lo fa, la dovrebbe chiedere il Consiglio Comunale. Ma anche in questo caso è notte fonda”. Per tamponare l’emergenza sfollati, si sollecita inoltre la requisizione degli immobili di proprietà pubblica. Arcidiocesi di Napoli compresa.

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