“La crisi ecoclimatica colpisce con violenza le fasce più deboli della popolazione, in particolare i minori”. Firmato: le Mamme Ribelli. Il movimento Mothers Rebellion for climate Justice ha avviato una mobilitazione globale, organizzando cerchi pacifici di protesta in varie città, anche italiane. Nell’area metropolitana di Napoli, mamme e figli sono scesi in piazza al Parco Taglia di Cardito. All’iniziativa ha partecipato il Teachers for Future Italia, collettivo nazionale di insegnanti, educatori, dirigenti e ricercatori. Gli attivisti aderiscono al Manifesto degli Insegnanti per il Futuro, pubblicato in occasione del primo sciopero globale per il clima. L’obiettivo è attuare l’articolo 9 della Costituzione, da febbraio 2022 integrato a tutela dell’ambiente.
Tff Italia si muove per esercitare pressione sulle istituzioni, chiedendo un efficace contrasto alla crisi climatica. Si invoca inoltre la Dichiarazione di emergenza climatica ed ambientale, invito esteso agli istituti scolastici. Intanto, continua la mobilitazione accanto a Mothers Rebellion. In un documento, si spiegano i timori per la crisi climatica, a tutela dell’infanzia. “Può impedire a bambine e bambini – affermano le Mamme Ribelli – l’accesso al cibo, all’acqua, all’assistenza sanitaria e all’istruzione, mettendo a forte rischio le loro vite ed il loro futuro”.
I cerchi di protesta sono un forma semplice ma icastica di manifestare. Ai partecipanti è richiesto di unirsi a conoscenti, realizzare un cartello, e trovare uno spazio pubblico dove sedersi silenziosamente in cerchio. “È un gesto che – spiega Mothers Rebellion – spesso comunica più delle parole”. Senza indugiare oltre. “Stiamo lasciando alle nostre figlie ed ai nostri figli – dicono gli attivisti – un mondo molto più pericoloso e ingiusto di quello che abbiamo ereditato. È nostro dovere agire ora, insieme”.