Alla Procura regionale della Corte dei Conti incontro con la stampa, alla vigilia dell’inaugurazione dell’anno giudiziario. Sullo sfondo della spesa pubblica, emerge ancora il ventre molle della sanità. A cominciare dai rapporti tra Regione e centri privati. “Abbiamo tastato con mano, anche vedendo i singoli funzionari, ed è come sparare sulla Croce Rossa – accusa il sostituto Michele Ferrante -: c’è gente che, nella maggior parte dei casi, non sa accendere un computer, è brutto dirlo ma è così. Qualsiasi settore della spesa sanitaria convenzionata è esposto a questi fenomeni”.
Secondo il magistrato “basterebbe un informatico che programmi dei sistemi automatizzati, e non scapperebbe più un euro, sarebbe tutto recuperato, rimesso ad una dialettica ordinaria, tra controparti contrattuali minimamente allo stesso livello”. Purtroppo “è vero – aggiunge Ferrante – che c’è una “cattura” dell’impresa pubblica da parte dell’impresa privata, straordinariamente più efficiente, e delle volte straordinariamente più rapace”.
A margine delle inchieste, anche storie umane, connesse alla gestione sanitaria. “Quanti di noi, rivolgendosi ad un centro privato – esemplifica il sostituto procuratore Mauro Senatore -, possono sentirsi rispondere che sono i finiti i budget e devono tornare nei prossimi mesi”. Tuttavia, “avere una risposta del genere da un centro privato è inaccettabile, l’amministrazione che commissiona la spesa, la Regione, dovrebbe essere al corrente di quello che serve, calcolando anche il differenziale possibile legato a situazioni particolari”.
Senatore chiarisce: “Noi rispondiamo a persone che davvero non possono permettersi di rivolgersi privatamente a quel centro, abbiamo avuto testimonianze indirette di chi non riesce a mettere insieme il pranzo con la cena, e che avrebbe dovuto pagare delle prestazioni semplici per sapere il livello del suo colesterolo”. Tutto ciò, “quando poi abbiamo riscontrato che c’era uno spreco inimmaginabile, e che sarebbe stato sufficiente un controllo per consentire a quella persona di avere i suoi esami”.