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Napoli – Lo spettro del dissesto finanziario torna ad allungarsi su Palazzo San Giacomo. Le Sezioni unite della Corte dei Conti hanno infatti rigettato il ricorso presentato dal Comune di Napoli contro la bocciatura del piano di riequilibrio da parte della Sezione regionale della magistratura contabile. I giudici contabili nazionali hanno così annullato la delibera 240 del 2017 nella parte in cui si dichiara eluso il Patto di stabilità 2014, ma hanno respinto gli ulteriori motivi del ricorso. L’Avvocatura comunale, insieme a dirigenti e assessori, stanno valutando quali atti adottare. A preoccupare l’Amministrazione sarebbe in particolare il mancato accoglimento del ricorso sulla violazione del saldo di finanza pubblica 2016.

Una doccia gelata che arriva ad appena due giorni dall’altra stilettata firmata dalla Corte dei Conti. Lunedì, infatti, erano finiti nel mirino della magistratura gli eterni cantieri per la costruzione della Linea 1 della metropolitana di Napoli. A essere duramente criticata era stata soprattutto la concessione di sola costruzione, sottoscritta nel 1976, «risultata uno schematico e generico contenitore di interventi, sprovvisto di definizione tecnica ed economica, che ha prodotto una fattispecie progressiva che dura ormai da quaranta anni tanto da rendere necessario ricorrere a laboriose trattative per la definizione dei reciproci impegni attraverso una continua rinegoziazione». Il pesante j’accuse era arrivato dalla Relazione della sezione centrale di controllo sulla gestione delle Amministrazioni dello Stato della Corte dei Conti. Le grane non erano però finite qui: «L’assoluta indeterminatezza dell’affidamento di lavori, nemmeno abbozzati, sulla base di una convenzione-quadro estensibile senza limite finanziario e temporale e priva di progetto, schemi grafici e capitolati prestazionali idonei a identificarne l’esatto oggetto e l’onere effettivo, è stata una delle cause della dilatazione dei tempi e dei costi della realizzazione. Peraltro, ancora non è stata definita la chiusura dell’anello della linea, essenziale per la sua piena funzionalità». E con il rischio dissesto di nuovo in agguato per la giunta de Magistris le cose potrebbero mettersi presto molto male.