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Giochiamo venerdì sapendo che vincere ci assicura di rimanere in testa alla classifica, che però in questo momento conta poco. Conta mettere 3 punti in classifica e vivere tranquilli in giorni in cui sento chi vuole mettere pressione su di noi. A loro dico in napoletano: ‘ca nisciuno è fesso’. Se qualcuno mette pressione sul Napoli guardi se stesso e pedali”. Lo ha detto il tecnico del Napoli Antonio Conte nella conferenza stampa verso il match contro il Como di venerdì.

“Mi piace il gruppo di questo Napoli – spiega Conte – ho calciatori che lavorano seriamente e hanno messo fieno in cascina, ti fa essere più tranquillo anche quando ci sarà qualche momento un po’ più duro. Ora giochiamo contro Como, Lecce ed Empoli ma io chiedo ai giocatori prima di tutto di lavorare, per esser e poi nelle condizioni per cercare i 3 punti, lo vogliamo in ogni partita, contro la prima o l’ultima in classifica. In Italia non ti porti mai a casa una partita, ogni tre punti sono difficili”. 

Inchiesta ultras Milan: “Su di me in panchina al Milan non posso farci niente. Se avessi avuto contatti diretti con queste persone sarebbe stata una cosa grave, ma non sono persone che conosco, sono gradimenti da tifoso e quindi mi fa piacere visto anche che ho allenato Inter e Juventus” – ha detto il tecnico del Napoli rispondendo a una domanda sulla delusione di tifosi, poi arrestati, del Milan che lo volevano sulla panchina rossonera questa estate –  “Ho letto degli arresti a Milano ma non so benissimo la situazione e diventa difficile esprimersi perché non sarei corretto. Dico che il calcio è felicità e condivisione, il motore è la sana passione del tifoso che non va mai dimenticata, poi dobbiamo pensare a fare del nostro meglio nel calcio che deve essere gioia per tutti e va tutelato e protetto”. Conte ha risposto anche sulla differenza degli stadi in Italia rispetto ad altri Paesi, con tifosi meno vicini al rettangolo verde: “Noi in Italia – ha detto – siamo un po’ lontani da Paesi come l’Inghilterra dove ho lavorato in uno stadio di proprietà del club come il centro sportivo. Sono elementi fondamentali per la crescita del club, in città piccole ho visto centri sportivi splendidi delle squadre. Anche in Italia si devono fare delle situazioni così. Stadi come Maradona, San Siro, l’Olimpico fanno parte della storia, sono conosciuti in tutto il mondo, ma va trovato il modo in cui possano diventare più accoglienti. Sul cambiare totalmente non sono favorevole: quando cominciai a giocare dicevano ‘se non giochi a San Siro non diventi calciatore mai davvero’. Sono strutture che possono essere migliorate ma mi dispiacerebbe se diventassero pezzi di museo non più usati”.

“Il Como lo indico come la squadra rivelazione del campionato. Poteva avere 9 punti visto che vinceva 2-0 col Bologna prima di subire il 2-2 solo nel recupero e che è andato a vincere in casa dell’Atalanta campione di Europa League”. Conte guarda alla sfida di venerdì al Maradona contro la squadra lariana allenata da Cesc Fabregas, suo ex calciatore, mettendone in risalto le qualità. “Con Cesc – ha detto Conte – abbiamo vinto insieme con il Chelsea la Premier e la Fa Cup, sono stati momenti importanti condivisi. Ho sempre pensato che lui potesse fare l’allenatore, è un giocatore che in mezzo al campo ti chiedeva il perché di certe cose, sono contento per lui e per il suo percorso, si sta dimostrando molto preparato”. Secondo Conte, “il Como è una squadra in salute e di grande qualità con giocatori come Fadera, Nico Paz, Perrone, Sergi Roberto, Cutrone che stanno facendo un avvio di campionato incredibile. Affrontiamo una squadra che ci creerà problemi e viene con autostima qui, noi ci prepariamo, sapendo che dobbiamo continuare a migliorare dal punto di vista tecnico, tattico, di gestione del match”. Per il tecnico azzurro è tempo di fare un primo bilancio: “Mi piace vedere la disponibilità di questi ragazzi ad apprendere cose nuove, vedere sui video le cose positive e quelle negative. Sono passati tre mesi e ci sono margini di miglioramento ma vedo che stanno già crescendo”. Il discorso scivola poi sui singoli: “Lukaku inizia ora a stare in buona condizione e si è integrato alla perfezione con il gruppo. Per me sposta sempre gli equilibri. Kvaratskhelia seccato per la sostituzione contro il Monza? Non so se era arrabbiato con se stesso, ha giocato bene, fatto gol, aveva anche preso un giallo ed era un po’ nervoso con l’arbitro, aveva anche protestato, il che è insolito per lui. A me questo nervosismo fa piacere perché significa che sente la sfida ma deve stare tranquillo con l’arbitro perché vogliamo finire in undici”. Si parla poi di Gilmour: “Lo volevo molto per le sue caratteristiche molto simili a Lobotka e oggi mi mette in grande difficoltà. E’ un giocatore forte – spiega il tecnico azzurro – che non sta giocando perché ha Lobotka davanti, ma è intelligente, vede la giocata ed è forte nei contrasti, possono giocare insieme”.